mercoledì 10 aprile 2013

Rapporto di Greenpeace: Api in declino - le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea



Greenpeace ha pubblicato il rapporto “Api in declino - le minacce agli insetti impollinatori e all’agricoltura europea”. Il rapporto mette in evidenza l'importanza sia ecologica che economica di proteggere e mantenere in buone condizioni le popolazioni di api e la necessità di eliminare dalle pratiche agricole i pesticidi che le minacciano. L’eliminazione di tali sostanze è un primo passo cruciale ed efficace per tutelare la salute delle popolazioni di api e per salvaguardare la loro attività di impollinazione, un servizio vitale per la produzione di cibo e per l’ecosistema. Il rapporto “Api in declino” segna il lancio di una nuova campagna europea di Greenpeace per salvare le api e per promuovere un'agricoltura di stampo ecologico, in grado di produrre alimenti sani riducendo l'uso di sostanze chimiche e fornire habitat sicuri per gli insetti impollinatori domestici e selvatici. Il drammatico calo complessivo delle api è il risultato di molteplici fattori: malattie e parassiti, cambiamenti climatici, pratiche agricole di stampo industriale. In particolare alcuni pesticidi, fra i quali i neonicotinoidi, rivestono il ruolo di veri e propri killer nei confronti degli insetti impollinatori. Oltre ai fenomeni di intossicazione acuta che portano alla morte immediata delle api, sono molti gli effetti sub-letali legati a questi pesticidi, come ad esempio effetti sulla fisiologia, interferenze con la capacità di approvvigionamento del cibo, problemi d’orientamento e l'impatto sui processi di apprendimento. La capacità delle api di resistere a malattie e parassiti sembra essere direttamente influenzata dalla loro esposizione a tali sostanze tossiche, con conseguenze catastrofiche per la salute e la sopravvivenza delle api e degli altri impollinatori naturali. Senza api sono a rischio interi ecosistemi, l'agricoltura e la produzione alimentare. Greenpeace ha individuato sette pesticidi che devono essere subito vietati a causa della loro tossicità estremamente alta e degli effetti sub-letali e/o sistemici sulle api. L'elenco comprende imidacloprid, clothianidin, thiamethoxam,, fipronil, clorpirifos, cipermetrina e deltametrina prodotti da diverse aziende agrochimiche che incamerano profitti significativi dall'uso massiccio di queste sostanze chimiche in agricoltura. Secondo Greenpeace i governi europei devono sostenere - come primo passo - il divieto dei tre neonicotinoidi come proposto dalla Commissione europea lo scorso 15 marzo; approvare adeguati piani d'azione a livello europeo per vietare tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri impollinatori; aumentare i finanziamenti per ricerca, sviluppo e applicazione di pratiche agricole ecologiche. In Italia i tre neonicotinoiti oggetto della proposta europea sono già stati sospesi dal 2008 per il trattamento delle sementi. Le stesse sostanze vengono comunque diffuse in ambiente tramite formulazioni differenti (sotto forma di spray per i trattamenti fogliari, e granulare per la geodisinfestazione), e lo stesso avviene per altri insetticidi particolarmente tossici per le api. Anche nel corso del 2012 sono stati registrati spopolamenti di alveari, in particolare in corrispondenza di coltivazioni intensive soggette a trattamenti con pesticidi (come mais, vite e melo).
Fonte: Aiol.it

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