martedì 10 settembre 2013

Primato mondiale per l'Italia del vino


L’Italia esce vincitrice dal duello enologico italo-francese sul quantitativo di produzione. Anche se sono  analisi e indicazioni solamente fatte da un organismo di settore, oggi, si può cominciare a parlare di una vittoria italiana. Con una produzione di vino stimata- dice Coldiretti - attorno ai 44 milioni di ettolitri l’Italia sorpassa la Francia, che si ferma ad appena 43,5 milioni di ettolitri, e conquista nel 2013 il primato mondiale. L’organizzazione di Palazzo Rospigliosi evidenzia inoltre che gli effetti di un fine estate pazzo hanno determinato una rivisitazione in aumento della produzione nazionale dell’8 per cento mentre per quella francese la crescita è stata ridimensionata al 3,9 per cento rispetto ai 41,9 milioni di ettolitri del 2012, nella nuova proiezione di FranceAgriMer di settembre. L’andamento climatico anomalo - sottolinea la Coldiretti - capovolge le previsioni iniziali con l’agenzia di statistica del Ministero dell’Agricoltura francese che ha rivisto al ribasso le proprie stime a causa del maltempo e delle forti grandinate nella zona del Bordeaux, la regione del vino più importante del mondo, dove si prevede un calo del 20 per cento con una produzione prevista sui 5,2 milioni di ettolitri, ovvero l’annata più scarsa, in termini quantitativi, dal 1991. Prospettive positive invece in Italia anche sul piano della qualità che - precisa la Coldiretti - è giudicata piu’ che buona nelle diverse regioni.
Il colpo di scena provocato dal clima sancisce - sostiene la Coldiretti - la leadership nazionale nella produzione di vino a livello internazionale dove dopo la Francia si classifica al terzo posto la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina, che è in forte crescita anche nei consumi. Il risultato produttivo dovrà naturalmente essere confermato nelle prossime settimane considerato che, anche in Francia la vendemmia è in ritardo e dovrebbe iniziare a pieno regime attorno a metà settembre. In Italia è stato raccolto appena il 10 per cento delle uve in un percorso che è iniziato con le uve pinot e chardonnay destinate alla produzioni di spumanti e che - sottolinea la Coldiretti - proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà quest'anno addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Cabernet e Nerello.

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