martedì 14 gennaio 2014

Revisione macchine agricole, il vero nodo saranno le modalità applicative

Federunacoma e Unima accolgono con favore la proroga all'1 gennaio 2015. In contrasto netto Confai che legge nella revisione un puro costo privo di utilità. Un pentolone, quello del prorogato avvio del procedimento di revisione per le macchine agricole al 1° gennaio 2015, nel quale ribollono umori positivi e negativi mescolati a oggettive difficoltà tecniche e amministrative. La speranza è che non ne nasca una miscela esplosiva e, quindi, poco costruttiva per un comparto nazionale già minato dalle difficoltà economiche.
Fiduciosa Federunacoma, legge nel provvedimento uno strumento volto a migliorare la sicurezza del lavoro in agricoltura, con la postilla che sia supportato da corrette modalità applicative. Per voce del suo presidente Massimo Goldoni, la Federazione sottolinea, per Agronotizie, la ragionevolezza delle nuove scadenze fissate dal decreto 'Milleproroghe'.
"C’è tempo sino al 30 giugno per i decreti attuativi, e tempo sino alla fine dell’anno per la messa a punto degli aspetti operativi - spega Goldoni -. La nostra Federazione parteciperà attivamente alla definizione delle procedure, essendo compresa nel gruppo di lavoro costituito presso l’Ente nazionale per la meccanizzazione agricola - Enama, incaricato proprio di elaborare il documento tecnico per i decreti attuativi.
"Credo che le modalità di applicazione della legge - prosegue - siano il vero nodo per il funzionamento e per il buon accoglimento della stessa, perché il contenuto politico del provvedimento – migliorare la sicurezza del lavoro in agricoltura - è chiaro per tutti e non può non essere condiviso.
La 'ratio' del provvedimento è quella di verificare che le macchine in uso abbiano mantenuto nel tempo le caratteristiche tecniche che avevano al momento della loro immatricolazione e questo mi sembra davvero il minimo necessario.

Le macchine che non dovessero presentare questi requisiti, dovrebbero per forza essere messe fuori uso e magari sostituite con mezzi più attuali, per il cui acquisto sono peraltro previsti incentivi nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale Psr che l’Unione europea ha rinnovato anche per il settennio 2014-2020, e che meritano di essere molto più conosciuti e utilizzati dai nostri agricoltori".

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