giovedì 6 novembre 2014

Olio a picco

Si chiama Bactrocera oleae, l’insetto che ha attaccato e distrutto le olive. Risultato? I frutti cadono dalla pianta. Raccolto compromesso e produzione dell’olio a -70% quest’anno. Un disastro ambientale. Un vero e proprio annus horribilis che si ripercuoterà anche sul lavoro dei frantoiani e dei braccianti stagionali. Con l’impiego nel settore più che dimezzato. E i frantoi? In questo momento dovevano essere aperti a pieno ritmo, addirittura anche in notturna. E invece la molitura si ferma.
 «La situazione è tragica - spiega Giovanni Donati presidente di Confartigianato Toscana e titolare di uno dei più grandi frantoi aretini - la produzione dell’olio è calata del 70-80%. Un 50% è dovuto alla scarsità di olive e l’altro 30% al fatto che le restanti non vengono colte. Un colpo mortale al sistema. Per molti sarà un anno senza reddito. Grosso problema anche per i frantoiani. Alcune aziende più strutturate hanno deciso di non raccogliere nemmeno le poche olive buone perchè pagare i dipendenti non converrebbe». 
Un’annata così non si era mai vista prima. «La vendita di olio locale sarà pari a zero perché chi ce l’ha lo tiene per sé. I nostri produttori infatti di solito vendono solo quello in più che quest’anno non c’è. E i frantoi? Si lavora il giorno e basta e un’azienda come la mia quest’anno sarà impiegata solo per il 15% del normale con un calo dell’85% del lavoro. La situazione si ripercuote anche sugli stagionali delle campagne ora dimezzati». E l’olio? Quel poco che si farà pari solo al 20- 30% dello scorso anno, rischia di diventare un lusso. Con rincari fino al 30%: un litro di extravergine Igp costerà dai 12 euro in su.

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