Il
Ministero del lavoro, con l’interpello n. 8/2015 del 24 marzo 2015, ha fornito
chiarimenti in merito ai benefici contributivi in agricoltura che sono
riconosciuti ai datori di lavoro che applicano la contrattazione delle
organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative
sul piano nazionale. Il Consiglio Nazionale dell’ordine dei Consulenti del
Lavoro ha chiesto chiarimenti sull’applicabilità dell’art. 20, comma 2, del
D.Lgs. n. 375/1993, secondo il quale le agevolazioni contributive previste
dalla legge sono riconosciute ai datori di lavoro agricolo. Nello specifico, si
chiede, così come previsto dall’art. 1, commi 1175 e 1176, della L. n.
296/2006, se l’accesso sia condizionato al possesso del DURC e al rispetto
degli obblighi di legge e degli accordi e contratti collettivi sia nazionali,
regionali o aziendali, aprendo di fatto una questione di prevalenza tra legge
generale successiva e legge speciale precedente. La risposta fornita dal
Ministero del lavoro afferma che, sulla base della normativa vigente, il
rispetto della contrattazione collettiva è richiesta come condizione necessaria
per godere delle agevolazioni contributive e che tale contrattazione deve
essere quella delle organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro
comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
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