Se qualcuno aveva ancora dei dubbi interpretativi sui nuovi
titoli Pac 2014/2020, ma soprattutto sul valore e sulle modalità di
“conversione” dei titoli della Pac 2007/2013, questi dubbi non hanno più
ragione di esistere. L’Agea ha spiazzato tutti con una circolare che va
considerata esplicativa per chi non sa leggere i regolamenti comunitari, e non
certamente interpretativa formulando poche frasi dal significato netto. Crollo
del valore – La circolare, emanata il 19 maggio 2015, afferma con caratteri in
grassetto e sottolineato che tutti i titoli Pac assegnati ai sensi dei
Regolamenti 1782/2003 e n. 73/2009, “non esistono più perché scaduti al 31
dicembre 2014” e che comunque non è detto che tutti gli agricoltori intestatari
dei titoli scaduti abbiano diritto alla assegnazione dei nuovi titoli. L’Agea
fornisce quindi la chiave di lettura della nuova Pac in termini duri: la
svalutazione dei titoli Pac che hanno accompagnato gli agricoltori fino al 2014
comporterà che i nuovi titoli avranno un numero identificativo diverso dai
precedenti, saranno quantitativamente diversi dai precedenti e, soprattutto
avranno un valore unitario significativamente inferiore. Un vero colpo di
spugna per i vecchi titoli e per i
creditori che avevano messo un pegno sui titoli.
venerdì 29 maggio 2015
Quote latte: sforamento del 2,23%, multe in vista
Sono in arrivo nuove multe per decine di milioni di euro per
il superamento quest'anno del 2,23% da parte degli allevatori italiani della
produzione di latte loro assegnata dall'Ue. Si evidenzia che il dato aggregato
dei 12 mesi di produzione della campagna 2014/2015 elaborato da Agea registra
un aumento, rispetto alla campagna scorsa, di 2,409 milioni di quintali, per un
totale di 110 milioni di quintali. La novità di questa annualità, grazie al
decreto proposto dal ministro Maurizio Martina, approvato dal Consiglio dei
ministri a fine aprile, è i produttori avranno la possibilità di rateizzare in 3
anni le eventuali multe, in attuazione della disposizione comunitaria in
materia. Viene ampliata anche la possibilità di compensazione tra i produttori.
Per non gravare ulteriormente sugli allevatori, infatti, con la norma
nell'ambito della quota nazionale si consente a chi ha superato le quote fino
al 12% di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva
scattare la sanzione sull'intera percentuale di splafonamento. A questo si
aggiungono in favore degli allevamenti italiani gli interventi sul lato dei
rapporti di filiera con la previsione della durata minima di 12 mesi dei
contratti di vendita e l'espressa definizione del prezzo da pagare alla
consegna che può essere fisso o legato a fattori determinati, come indicatori
di mercato, volume consegnato e qualità o composizione del latte crudo. Allo
stesso tempo per rafforzare la filiera si definisce la creazione di un unico
organo interprofessionale, che potrà prendere decisioni valide "erga
omnes", a determinate condizioni, come accade in altri Paesi europei come
la Francia.
Federvini, il settore torna a crescere nel 2015
"Dopo un 2014 incerto il settore torna a crescere nel
2015, ma c'e' l'urgenza di una semplificazione normativa e la necessita' di
ripensare l'oneroso quadro fiscale, mentre va bene l'export e rimane l'esigenza
di conquistare nuove fette di mercato. Grande spinta all'internazionalizzazione
arriva con gli accordi con Usa, Canada e Vietnam". Vanno implementati "la
Promozione della cultura del bere responsabile ed interventi formativi mirati e
le informazioni al consumatore e il valore dei nuovi mezzi di
comunicazione". E' questo il quadro delineato dal presidente di Federvini
(Federazione Italiana Industriali Produttori Esportatori e Importatori di Vini,
Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e Affini) Sandro Boscaini, nel corso dell'Assemblea annuale che si e'
svolta a Roma e che ha approvato la Relazione dell'attivita' svolta nel 2014.
"Nel contesto del mercato agroalimentare italiano, dopo un 2014 di grandi
incertezze in cui i consumi interni si sono contratti, il 2015 si e' aperto con
un trend positivo per i settori rappresentati da Federvini, che lascia - ha
detto - ben sperare per i prossimi mesi. Ma per dare un'ulteriore spinta al
comparto occorre che il governo e le Istituzioni vengano maggiormente incontro
alle esigenze di semplificazione burocratica, da una parte, e di alleggerimento
fiscale dall'altra. Puntiamo molto sull'export che continua a crescere ed e'
per questo che sul fronte dell'internazionalizzazione rileviamo l'importanza
degli accordi di libero scambio. Nel corso dell'Assemblea annuale è stato messo
in luce che nel 2014 le esportazioni di vini e mosti hanno confermato un
andamento positivo sia in valore con 5 miliardi 281 milioni di Euro (+1% sul
2013) che in volume con 21 milioni 548 mila hl (+0,3%). Gli spumanti hanno
registrato un trend di crescita importante sia in valore (+13,9%) che in volume
(+18,2%): il Regno Unito e' il mercato piu' premiante con aumenti in valore del
43,2% e in volume del 51,9% rispetto al 2013. I vini aromatizzati hanno presentato sensibili
rallentamenti, con alcune eccezioni in Romania e in Ungheria con degli aumenti
in volume pari rispettivamente al 16,3% e del 10,8%. In ambito extra Ue, gli
Stati Uniti sono il primo paese di destinazione, con un valore che si aggira a
poco piu' di un miliardo di Euro (+ 4,4%); all'interno dell'Unione europea la
Germania ed il Regno Unito mantengono la leadership, rispettivamente con 996
milioni e 665 milioni. In relazione alle acquaviti di vino e di vinaccia è
stato rimarcato che presentano delle contrazioni sia in
valore che in volume; le esportazioni sono composte principalmente dai liquori
(66,5%), seguiti dalle acquaviti di vino e di vinacce (12,6%) e dalle altre
acquaviti (4,8%). La Germania e' la prima destinazione delle acquaviti, dei
liquori e delle altre bevande alcoliche con quasi 188 mila ettanidri, seguita
dagli Stati Uniti con 147 mila ettanidri e dalla Francia con quasi 140 mila
ettanidri. Per quanto invece riguarda il comparto degli aceti, complessivamente
registrano buoni andamenti sia in volume che in quantita': 1,2 milioni di hl (+
12,2%) per un valore pari a 242 milioni (+ 2,0%). Gli Stati Uniti importano
aceti per un valore pari a 66 milioni di Euro ed in volume 339 mila hl, la
Germania 222 mila hl per un valore di 42 milioni. Complessivamente le
esportazioni di vini e mosti in valore sono destinate per il 53,1% all'Unione
europea, per il 46,9% ai mercati extra Ue. Il settore delle acquaviti e dei
liquori e' concentrato nel mercato europeo rispettivamente con il 77,5% ed il
68,2%, mentre negli altri mercati raggiungono il 22,5% ed il 31,8%. Gli aceti
esportano il 53,1% in ambito europeo ed il rimanente 46,9 % in Stati extra
europei.
FOGLIE TV - "Frutta nelle Scuole": frutta day, l'appuntamento di Acquaviva
All'interno del programma europeo Frutta nelle scuole, giunto alla sesta edizione, le scuole ospitano i frutta day, giornate particolari condotte da animatori specializzati che parlano ai bambini di educazione alimentare attraverso un percorso completo e multidisciplinare alla scoperta della frutta e dei suoi benefici. L’approccio metodologico valorizza nei bambini la capacità di apprendimento fondata prevalentemente sul gioco, sull’uso dei cinque sensi e sull’operatività. FoglieTv ha seguito il Frutta Day svoltosi presso la scuola primaria De Amicis di Acquaviva delle Fonti.
giovedì 28 maggio 2015
FOGLIE TV - Bayer CropScience: giornata in campo a Cerignola
"La ricerca innanzitutto: l'innovazione nella difesa e nel panorama varietale del grano duro": questi i temi dell'incontro organizzato da Bayer Cropscience con la società Proseme all'istituto tecnico agrario Pavoncelli di Cerignola. Durante la giornata di lavori è stato organizzata anche la visita guidata ad un campo vetrina.
mercoledì 27 maggio 2015
DL Agricoltura gli emendamenti sono 230
La commissione Agricoltura al lavoro sul Decreto legge 51
che dovrebbe rivoluzionare l’agricoltura del made in Italy semplificando e
razionalizzando. Sono 230 gli emendamenti presentati alla Camera al Dl
Agricoltura. Da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe che molti di questi siano
relativi alla forbice di rappresentatività deputata a stabilire le
organizzazioni interprofessionali. Infatti il testo, pur prevedendo una sola
per ogni settore, stabilisce il limite minimo del 20 per cento. L’Unione
europea – nel regolamento 1308 – non pone limiti in questo senso. Innalzando il
livello di rappresentatività del prodotto in volume o in altri criteri come la
superficie o il valore e la superficie, al 66 per cento solo per l’estensione
erga omnes, ovvero ai non soci. Da quanto si apprende da fonti ben informate
sembra che il Governo sia disposto ad accogliere l’istanza di innalzare il
livello minimo di rappresentatività per la costituzione di organizzazioni
interprofessionali.
Una bandiera italiana con tre onde: ecco il marchio di promozione del made in Italy agroalimentare
E' rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che
richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta "The
Extraordinary Italian Taste" il marchio che serve alla promozione del Made
in Italy agroalimentare. Il logo verrà utilizzato in occasione delle fiere
internazionali, in attività di promozione all'interno dei punti vendita della
grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in
Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Un segno unico
utile- informa il Mipaaf- per veicolare un'idea unitaria del Made in Italy
dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad
esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l'area espositiva dedicata
all'Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime
giornate all'interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo,
proprio per cogliere l'occasione unica di visibilità offerta dall'evento di
Milano. Si tratta in sostanza- si precisa- di un'operazione di sistema Paese, che consentirà all'Italia
di recuperare terreno rispetto a Paesi concorrenti che già adottano marchi di
questo tipo con successo. In pratica si punta a rafforzare le azioni realizzate
da enti pubblici o aziende private sui mercati esteri, come ad esempio Stati
Uniti, Canada, Brasile, Russia, India, Cina, Europa, Turchia e Australia. Il
marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di
internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto in collaborazione dal
ministero dello Sviluppo Economico, dal ministero delle Politiche agricole e
dall'Ice e ne costituisce uno degli aspetti più importanti. Il segno unico,
infine, proprio per le sue caratteristiche d'uso non verrà apposto sui singoli
prodotti. "Da oggi l'agroalimentare italiano sarà più forte e più
riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente - ha dichiarato il
responsabile del ministero agricolo Maurizio Martina nel corso della
presentazione del marchio ad Expo 2015 - abbiamo un segno distintivo unico che
aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione
dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015- ha aggiunto - per sfruttare questa
straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal
nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici". "Nei
prossimi tre anni - ha concluso - investiremo oltre 70 milioni di euro per la
promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le
risorse. Con il segno unico distintivo vogliamo fare un'operazione di
riconoscibilità, creare un filo conduttore che leghi tutte le attività di
promozione del vero prodotto italiano sullo scenario internazionale. Il nostro
obiettivo è essere al fianco delle imprese che in questi anni hanno messo in
campo energie, capacità di fare, passione, aziende che hanno consentito
all'Italia di registrare una crescita del 70% dell'export agroalimentare negli
ultimi 10 anni. Abbiamo chiuso il 2014 con 34,4 miliardi di euro, nel primo
trimestre del 2015 siamo a oltre 8,7 miliardi di euro e il nostro obiettivo è
arrivare a 36 miliardi a fine anno. Anche sfruttando bene l'Esposizione
Universale di Milano possiamo farcela e puntare all'obiettivo di quota 50
miliardi di export nel 2020".
PUGLIA FOR ALL. Sino al 31 maggio le strutture ricettive possono auto candidarsi per rilevare le informazioni sull'accessibilità della propria struttura
Puglia for All è il progetto che punta alla qualificazione
dell'accessibilità turistica e culturale in Puglia, con l'obiettivo di
permettere a tutti di godere di un'esperienza turistica sul territorio
regionale. Da sempre presente nelle varie edizioni dei progetti di
valorizzazione promossi da PugliaPromozione, come Puglia Open Days e
Discovering Puglia. Si comincia con la mappatura delle strutture accessibili
attraverso rilevazioni svolte direttamente sul campo da una squadra di
rilevatori, opportunamente formati e dotati di sistema informativo e software
dedicato. Le strutture interessate al progetto potranno auto candidarsi entro
il 31 maggio, compilando l'apposito modulo di iscrizione on line su
www.pugliapromozione.it
FOGLIE TV - La Cipolla Rossa di Acquaviva tra storia e innovazione
Anche quest’anno parte la campagna 2015 della Cipolla Rossa di Acquaviva, abbiamo scoperto grazie al Consorzio Qualità Tipica Puglia che questo fantastico prodotto ha una storia, una tradizione e abbiamo documentato un vecchio metodo di lavorazione svolto con l’ausilio di un cavallo.
lunedì 25 maggio 2015
Bonus assunzioni giovani lavoratori agricoli: come funziona
Il bonus fiscale per le assunzioni di giovani lavoratori nel
settore dell'agricoltura vale 5.000 euro per i nuovi contratti a tempo
indeterminato, anche parziale (part-time), e 3.000 euro per i contratti a
termine. Così precisa l’Inps nel Messaggio numero 3448/2015 che contiene le
istruzioni per il conguaglio del beneficio sulla denuncia contributiva Dmag.
Giovani sotto i 35 anni. Nel primo caso il bonus verrò percepito da chi assume
dopo 18 mesi, nel caso delle assunzioni a tempo determinato dopo un anno
dall’instaurazione del rapporto di lavoro. Quando e come si ha diritto al
bonus. Il credito d’imposta è applicabile sulle assunzioni effettuate dal 1°
luglio 2014 al prossimo 30 giugno di lavoratori tra 18 e 35 anni, che abbiano
una delle condizioni che seguono: senza lavoro regolarmente retribuito da
almeno sei mesi o senza diploma d’istruzione secondaria di secondo grado. Del
bonus beneficiano come detto anche i datori di lavoro del settore agricolo che
fanno assunzioni con contratti a termine, contratti che devono avere i seguenti
requisiti: una durata almeno triennale; garantire un periodo di occupazione
minima di 102 giornate annue ed essere stilati in forma scritta. Il bonus per i
lavoratori agricoli under 35 è pari a 1/3 della retribuzione lorda ai fini
previdenziali per un periodo di 18 mesi, appunto non oltre un tetto annuo di
3mila euro per le assunzioni a termine e 5mila euro per contratti a tempo
indeterminato. Come si presenta la domanda. La richiesta di bonus può essere
avanzata in via telematica dal 10 novembre scorso. Provvederà poi l’Inps a
comunicare all’azienda agricola se il beneficio è stato o meno concesso. Se sì
all’azienda verrà attribuito in automatico un Codice autorizzazione.
Nuova Pac, cambia la ricognizione preventiva
In queste settimane, gli agricoltori e gli operatori dei CAA
sono impegnati nella ricognizione preventiva, che scade il 15 giugno 2015 dopo
la concessione della proroga di un mese rispetto alla data del 15 maggio 2015.
A tal proposito, la normativa continua ad essere modificata e chiarita, come
anche le procedure applicative. L’ultimo atto è la Circolare Agea N.
ACIU.2015.236 del 14/5/2015 che ha modificato la Circolare Agea N.
ACIU.2015.139 del 20/3/2015) e ha introdotto una serie di modifiche e
integrazioni.
Le condizioni per la prima assegnazione dei titoli
I titoli sono attribuiti agli agricoltori che presentano
contemporaneamente tutte le seguenti quattro condizioni (tab. 3):
1. sono agricoltori attivi;
2. dispongono di superfici ammissibili per una dimensione
minima di 5000 metri quadrati;
3. presentano domanda di assegnazione dei titoli nel 2015;
4. hanno avuto diritto a percepire pagamenti in relazione ad
una domanda di aiuto presentata nel 2013.
Pertanto, gli agricoltori
ottengono l’assegnazione dei nuovi titoli, se hanno presentato una domanda di
aiuto per il 2013. In altre parole, solo l’agricoltore che avuto diritto a
percepire pagamenti per il 2013 potrà accedere ai nuovi titoli. Tuttavia, sono
previste 4 deroghe per gli agricoltori che non hanno il “requisito del 2013”.
Possono ottenere titoli all’aiuto gli agricoltori che non hanno avuto diritto a
percepire pagamenti per il 2013 (tab. 3), se: – alla data del 15 maggio 2013, producevano ortofrutticoli,
patate, piante ornamentali su una superficie minima di 5.000 metri quadrati;
– alla data del 15 maggio
2013, coltivavano vigneti; –
nell’anno 2014 hanno avuto assegnati titoli da riserva nazionale; – sono in grado di documentare che,
al 15 maggio 2013, esercitavano attività di produzione, allevamento o
coltivazione di prodotti agricoli e non hanno mai avuto titoli all’aiuto in
proprietà o in affitto.
Istat: prezzi prodotti venduti agricoltori primo trim. -1,3% anno
Nel primo trimestre del 2015, l'indice dei prezzi dei
prodotti venduti dagli agricoltori aumenta dello 0,9% sul trimestre precedente
e diminuisce dell'1,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014. Lo rileva
l'Istat, sottolineando che nel corso del trimestre, rispetto allo stesso periodo
del 2014, si attenua la flessione degli indici mensili dei prezzi dei prodotti
venduti, fino a registrare una lieve ripresa (-2,2% a gennaio, -0.7% a
febbraio, +0,2% a marzo). Fra i prodotti venduti dagli agricoltori, i prezzi
dei prodotti vegetali registrano, su base tendenziale, un aumento del 2,2%, in
particolare si evidenzia un aumento tendenziale dei prezzi molto elevato per
l'olio d'oliva (+48,7%); variazioni positive più contenute si registrano per
ortaggi e piante (+5,3%) e frutta (+4,9%). Le diminuzioni maggiori si
registrano per i prezzi delle patate (-34,2%), delle foraggere (-29,3%) e delle
piante industriali (-9,1%); i prezzi degli animali e dei prodotti da animali
registrano un decremento del 5,6%. Per quanto riguarda l'indice dei prezzi dei
prodotti acquistati dagli agricoltori, nel primo trimestre dell'anno diminuisce
dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 4,3% rispetto allo stesso
periodo del 2014. A livello mensile, rispetto allo stesso periodo del 2014, per
i prezzi di acquisto si arresta la flessione tendenziale registrata nei mesi
precedenti (da -0,5% di gennaio a +0,1% di marzo).
venerdì 22 maggio 2015
Cresce in Italia l'agricoltura bio, +13% campi in 2013
Secondo i dati dell'Istituto di Ricerca sull'Agricoltura
Biologica (FIBL) e della Federazione Internazionale per l'Agricoltura biologica
(IFOAM), a scala globale, l'agricoltura biologica è in continua espansione: la
superficie attualmente destinata all'agricoltura biologica nel mondo è di circa
43,1 milioni di ettari, con una crescita del 12% rispetto al 2012; le aree con
le maggiori superfici bio sono presenti in Australia (circa 17.3 milioni di
ettari, pari al 35% circa della superficie biologica mondiale) e in Europa
(circa 11,5 milioni di ettari, pari al 27% della superficie biologica
mondiale). Dal 2012 al 2013 c'è stato un incremento di 0,3 milioni di ettari
(+3%) della superficie biologica, che adesso occupa il 2,4% della superficie
agricola totale. Nella Ue il totale delle aree biologiche ammonta a 10,2
milioni di ettari; il numero dei produttori è pari 330 mila unità. Nel mondo
sono 82 i Paesi che dispongono di un regolamento di produzione e commercio del
biologico. Anche in Italia, come confermano le statistiche fornite dal Sinab
(il Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica presso il
Mipaaf) esiste una tendenza positiva del biologico, sia in termini di
superficie (ormai a quota 1,3 milioni di ettari (+12,8% rispetto al 2012),
circa un decimo della superficie agricola italiana), sia di numero di aziende
(46 mila produttori e oltre 52 mila operatori), sia di fatturato (3,5 miliardi
di euro, oltre il 2% delle vendite alimentari totali del Paese). L'Italia è al
secondo posto in Europa e al quinto nel mondo per superficie biologica. Lo
rileva un'indagine condotta dall'Ispra, "che conferma quanto l'agricoltura
biologica vinca su quella convenzionale, in termini di biodiversità, di qualità
delle acque e del suolo, di bilancio di gas serra, di uso e consumo delle
risorse quali suolo, acqua ed energia". Nei terreni biologici, dove è
proibito l'uso di fertilizzanti e pesticidi e erbicidi di sintesi - aggiunge
l'Ispra - è possibile rilevare un numero doppio di specie vegetali rispetto a
quelli convenzionali, fino al 50% in più di ragni, il 60% in più di uccelli e
il 75% in più di pipistrelli. Da un quarto di secolo, la produzione di alimenti
bio è continuamente cresciuta in Italia, imponendosi anche come filosofia e
stile di vita orientato a principi sociali e ambientali come equità, commercio
solidale, sviluppo rurale ed eco-sostenibilità. L'Italia è ai primi posti nella
Ue per la produzione agricola bio e si colloca al secondo posto (dopo la
Spagna, 1,6 milioni di ettari) per l'estensione delle aree biologiche,
risultando anche tra i primi produttori al mondo di agrumi, olive, frutta (uva,
ciliegie, pere, prugne, mele, melacotogne e albicocche), cereali e ortaggi. Dai
dati raccolti, emerge che il 60% dei consumatori italiani acquista bio. Nel
2014 si è registrato un netto incremento sia rispetto al 2012 (+5,8) sia
rispetto al 2013 (+ 4,5%). Nei primi cinque mesi del 2014, nelle famiglie
italiane i consumi di prodotti biologici confezionati nella grande
distribuzione sono aumentati del 17% in valore rispetto ai primi cinque mesi
del 2013, mentre la spesa agroalimentare complessiva ha subito una sensibile
diminuzione (-1,4%). L'analisi di Ispra dimostra che la produzioni dei suoli
biologici è in media l'80% della produzione dei suoli convenzionali. Ma la
variazione è sostanziale. Il divario di rendimento organico differisce in modo
significativo tra i gruppi di colture (3% per il raccolto di frutta e il 35%
per la verdura) e le regioni del pianeta. D'altra parte, lo studio mostra che i
terreni sottoposti a forme intensive di agricoltura sono soggetti ad un calo
della fertilità e della capacità produttiva. Alcuni studi stimano che quasi il
40% dei terreni coltivati intensivamente andrà perso entro il 2050. Al
contrario, i suoli organici tendono a mantenere le proprietà biologiche,
fisiche e chimiche nel corso del tempo, contribuendo a mantenere la
produttività e garantire la sicurezza alimentare a lungo termine.
Cisgenesi e intragenesi, le nuove frontiere in agricoltura
Lo sviluppo delle tecnologie per il sequenziamento dei
genomi ha consentito la loro completa decifrazione in molte specie d’interesse
agrario, come riso, mais, pomodoro, patata, peperone, melanzana, cetriolo,
melone e diverse altre (Bolger et al. 2014). Queste informazioni sono uno
strumento importante non solo per comprendere i meccanismi molecolari alla base
dell’espressione di caratteri rilevanti in agricoltura, come la produttività,
la resistenza a stress biotici o abiotici, la qualità delle produzioni, ma
anche per sviluppare metodi innovativi e più efficienti per l’analisi della
variabilità genetica e l’individuazione di marcatori molecolari utilizzabili
per la caratterizzazione delle risorse genetiche vegetali e la selezione
assistita. Inoltre, le conoscenze relative alle sequenze dei genomi delle
maggiori specie agrarie e di quelle ad esse imparentate consentono l’isolamento
dei geni alla base dei caratteri d’interesse e il loro trasferimento mirato
nelle varietà che si vogliono migliorare (Gruskin 2012; He et al. 2014;
Varshney et al. 2014). In relazione all’uso delle piante transgeniche in
agricoltura, il trasferimento nella specie coltivata di geni isolati da altre
specie e/o l’inserzione casuale del transgene nel genoma delle piante coltivate
sono generalmente percepiti come potenziali rischi per l’ambiente e la salute.
“Vivi le Terre del Primitivo”: nasce il portale turistico del GAL con l’App per smartphone e tablet
I monumenti e i siti d’interesse più
significativi, itinerari e sotto-itinerari tematici, indicazioni su percorsi
sostenibili, i suggerimenti sulle masserie tipiche e sui bed&breakfast più
caratteristici: questo e molto altro è racchiuso in
“vivileterredelprimitivo.com”, il nuovo portale turistico del Gruppo di Azione
Locale Terre del Primitivo, che sarà ufficialmente presentato venerdì 22 maggio
alle 17.00 presso la sede del GAL in via Ludovico Omodei 28 a Manduria.
Interverranno Ernesto Soloperto e Rita Mazzolani, Presidente e Direttore del
GAL Terre del Primitivo, Michele Pesare, responsabile della rete degli
operatori della Carta dei Servizi di Qualità per il GAL
Terre del Primitivo, Andrea Fistetto, esperto di web marketing, i tecnici Michele
Chimienti e Francesco Lezza per Consolidati, che hanno curato la realizzazione
del progetto.
La piattaforma- semplice, di facile
consultazione e ricca di fotografie e video- che si affianca al sito istituzionale www.galterredelprimitivo.it, prevede
anche un’App per smartphone e tablet per avere (non solo da computer ma anche a
portata di tasca) tutte quelle informazioni che un turista in visita negli
undici Comuni ricerca. Dove mangiare, dove dormire, dove trovare un bar tipico
per una pausa ristoro, quali sono gli eventi in calendario tra feste patronali,
riti sacri, sagre e concerti, quali sono i numeri utili e tutte le informazioni
sui servizi e sul noleggio auto e moto.
Ma non è tutto: alla base della
progettazione la volontà di raccontare il territorio e le sue eccellenze, con
le molteplici suggestioni che permettono una conoscenza plurisensoriale ed
esperienziale delle Terre del Primitivo. Da qui l’idea di proporre degli itinerari
tematici per vivere gli undici Comuni tra il tarantino e il brindisino con
tutte le indicazioni utili non solo per chi si muove con mezzi di trasporto
convenzionali, ma anche per chi sceglie la passeggiata, la bicicletta o il
cavallo. Per citarne alcuni: un percorso naturalistico tra uliveti monumentali,
riserve naturali, macchia mediterranea e boschi; un percorso
artistico-monumentale attraverso la storia e l’arte, tra chiese rurali,
monumenti, arte rupestre, musei e santuari; e ancora percorsi enogastronomici
tra le eccellenze in materia di vino, olio, e prodotti tipici. Proprio questi
ultimi sono mappati e raccontati, attraverso produttori e aziende, luoghi
tipici e masserie, ma anche con una raccolta di ricette di piatti tradizionali,
succulente variazioni di quanto propone lo stile di vita salutare della Dieta
Mediterranea. Insomma, una vetrina ricca di informazioni sul territorio che il
GAL offre gratuitamente agli operatori che si aggiunge alla Carta dei Servizi di
Qualità, lo strumento pensato per la messa a sistema di tutte le realtà che
operano nell’ambito del turismo rurale sul territorio, al fine di migliorare
gli standard qualitativi, aumentare i servizi offerti e garantire ai turisti
un’accoglienza eccellente.
Avviso pubblico per la realizzazione di un evento promo-commerciale
Il GAL “Serre Salentine” indice avviso pubblico per la
realizzazione di un’azione di promo-commercializzazione nella città di Milano
con l’obiettivo di promuovere i prodotti del paniere PENISOLE D’ITALIA
afferenti i territori dei GAL partners ovvero: GAL Capo di Leuca srl, GAL Le
Macine srl, GAL Bradanica Soc Cons arl, GAL Cosvel srl, GAL Terra D’Arneo srl,
GAL Serre Salentine srl. Gli interventi dovranno riguardare l’organizzazione di
un’azione unica, strutturata in numero 03 (tre) giornate presso le piazze più
importanti della città di Milano. A pena di esclusione, la busta contenente la
domanda di partecipazione all’avviso pubblico per l’affidamento della
realizzazione di un evento promo-commerciale deve essere indirizzata al GAL
SERRE SALENTINE SRL - VIA ZARA, 1 RACALE – 73055 (Le) e deve pervenire, a mezzo
di raccomandata, postacelere o di servizi privati di recapito oppure con
consegna a mano (nell’orario 9,30 – 12,30 e nei giorni dal lunedì al venerdì
non festivi) direttamente al Protocollo del GAL entro e non oltre le ore 12,30
del giorno 28/05/2015.
Per avere maggiori informazioni basta collegarsi al link:
www.galserresalentine.it/notizie/678-cooperazione-interterritoriale-penisole-ditalia-avviso-pubblico-per-la-realizzazione-di-un-evento-promo-commerciale.html
giovedì 21 maggio 2015
L'agricoltura italiana è la più green d'Europa
L’agricoltura italiana è la più green d’Europa: vanta il
maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti
a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità,
è leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ha la più vasta
rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero e la minor
incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma. Se questo
non bastasse il Belpaese ha deciso di non coltivare organismi geneticamente
modificati, come invece avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea.
Ecco tutti i primati italiani:
1) Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal
settore, non solo l’agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno
della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia
(35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno).
2) L’Italia è al vertice della sicurezza alimentare
mondiale. Siamo il paese – rileva la Coldiretti - con il minor numero di
prodotti agroalimentari con residui chimici (0,2%, un terzo in meno rispetto
all’anno prima), quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea
(1,9%, aumentati di circa un terzo rispetto all’anno prima) e di oltre 30 volte
quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).
3) L’Italia è il primo paese europeo per numero di
agricoltori biologici. Con 43.852 imprese biologiche (il 17% di quelli europei)
siamo i campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12%
dell’Ue) e Polonia (25.944, 10% di quello europeo).
4) L’Italia è il Paese più forte al mondo per prodotti
‘distintivi’ con 271 prodotti Dop e Igp e 4813 specialità tradizionali
regionali che salvaguardano la biodiversità e difendono la tradizione.
5) L’Italia dispone della più ampia rete di fattorie e
mercati degli agricoltori in vendita diretta a chilometri zero che abbatte
l’inquinamento determinato dai trasporti con quasi diecimila riferimenti.
Telecamere hi-tech per prevenire la Xylella
Una tecnologia tutta italiana arriva in soccorso degli
agricoltori, per prevenire alcune malattie delle piante prima che i danni
diventino incontenibili. Dal punteruolo rosso, nemico delle palme, al caso più
recente ed eclatante della Xylella che attacca gli ulivi. Se la cura ancora non
c’è, almeno circoscriviamo il problema, si devono essere detti i ricercatori
del Politecnico di Torino, che presso l’Incubatore di imprese I3P hanno
sviluppato la startup Ixem. L’idea di fondo si basa sull’utilizzo di sensori e
telecamere wireless per monitorare le piante. Una tecnologia già sperimentata
con successo nelle vigne di Barbaresco, ma i cui campi di applicazione sono
infinitamente replicabili, anche perché il funzionamento è estremamente
semplice. Le telecamere wireless, infatti, scattano una foto ogni 5 minuti per
tenere sotto controllo le piante e rilevare, praticamente in tempo reale, la
presenza di parassiti o insetti infestanti. “Il nostro sensore –spiega il ceo
di Ixem Riccardo Stefanelli – è in grado di coprire fino a un chilometro dalla
stazione di ricezione dei dati, con consumi energetici (e quindi costi)
estremamente ridotti. È in grado di rilevare qualunque parametro fisico e
capire se intervenire sulle piante con trattamenti specifici o altre soluzioni
evitando di perdere il raccolto”. La sperimentazione è avvenuta tra i vigneti
di Sorì San Lorenzo, in collaborazione con Angelo Gaja, uno dei “mostri sacri”
del mondo del vino italiano e si è avvalsa del supporto tecnico della Stazione
sperimentale di viticoltura sostenibile di Panzano in Chianti, con l’obiettivo
di fornire un monitoraggio ininterrotto dei filari. Il tutto, grazie a un
dispositivo non più grande di un palmare, alimentato da un piccolo pannello fotovoltaico
e in grado di scattare foto ad alta risoluzione, anche dei singoli grappoli e
allo stesso tempo misurare umidità e temperatura. I nodi terminali sono
costituiti da micro-telecamere diurne e/o notturne (fino a 50) che rilevano
immagini ad alta definizione, oltre ai classici parametri ambientali. Questa piattaforma ad elevatissimo
contenuto tecnologico, ma di costo molto contenuto, rappresenta uno strumento
fondamentale per l’adozione di tecniche biocompatibili e biodinamiche,
finalizzate alla massimizzazione della sostenibilità ambientale delle colture,
la riduzione dell’utilizzo dei prodotti di origine non biologica in vigneto e
la conseguente riduzione dei costi di funzionamento. Sempre in tema di ricerca,
stavolta declinata al solo problema Xylella, una delegazione di ambientalisti
italiani ha annunciato l’intenzione della Commissione Ue, che intende mandare
nelle “prossime settimane” una nuova missione dell’Efsa in Salento anche nelle
zone con gli ulivi ‘guariti’. E’ l’esito, secondo quanto riferito dalla
responsabile di Peacelink a Bruxelles Antonia battaglia, dell’incontro con il
capo gabinetto del commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis, a cui è
stata chiesta la sospensione delle misure Ue e l’utilizzo di alternative al
taglio delle piante e ai fitofarmaci. La Commissione, ha affermato Battaglia,
si è detta diverse volte pronta a ricevere tutti i nuovi risultati delle
sperimentazioni e delle ricerche in corso, in quanto la preoccupazione degli
altri Paesi Ue è evitare il propagarsi della malattia. Di conseguenza, ha
spiegato la rappresentante dell’associazione, i risultati delle sperimentazioni
in corso sono attesi e nuove evidenze e studi scientifici che vadano nel senso
della posizione di Peacelink sono i benvenuti, una volta provate validità
scientifica e applicabilità su larga scala. Da qui l’invito rivolto da
Peacelink a istituti scientifici e centri ricerca che stanno lavorando sul
batterio killer degli ulivi a comunicare “tempestivamente” i progetti avviati e
i risultati, se già disponibili, delle ricerche stesse per “sfruttare al meglio
questa apertura ottenuta” da Bruxelles.
Articolo di Emiliano Raccagni
FOGLIE TV - Il futuro dell'agricoltura pugliese: il dibattito con Domeni...
L'agricoltura pugliese riveste un'importante ruolo nell'economia e nella società regionale ed ha bisogno di un pieno rilancio organizzativo: questo il tema conduttore del dibattito con il candidato al Consiglio Regionale Domenico Ragno che si è tenuto presso i Vivai Giannini a Conversano.
mercoledì 20 maggio 2015
Vendite di fertilizzanti in crescita in Italia
I dati Assofertilizzanti indicano nel 2014 un aumento
complessivo in volume del 2,8%. Il volume complessivo delle vendite ha
raggiunto 3.006.298,5 di tonnellate. I dati rilevati da Assofertilizzanti
relativi al 2014 indicano un andamento complessivo della vendita di
fertilizzanti in crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente. I dati sono
una stima del mercato italiano alla distribuzione, ossia per i soli prodotti
destinati agli agricoltori, con esclusione delle vendite industriali, di quelle
dei settori extra-agricole e di quelle destinate direttamente o indirettamente
all’esportazione. I dati sono stati elaborati dalla Direzione analisi
economiche di Federchimica e si basano sulle indicazioni delle aziende
associate ad Assofertilizzanti. Questi dati, secondo Assofertilizzanti, non
intendono sostituire i dati ufficiali prodotti dall’Istat, ma contribuire ad
analizzare e dare indicazioni sull’anno precedente, con una vista non
identificata con la campagna agraria, ma con l’anno solare. Tra i concimi
semplici gli azotati hanno segnato un incremento dei volumi e il potassio è
rimasto sostanzialmente stabile. Solo il fosforo ha dato qualche segnale di
contrazione.
Agroalimentare Made in Italy supera in 3 mesi supera 8,7 miliardi di euro
“I dati dell’Istat ci dicono che l’agroalimentare italiano
continua a conquistare il mondo. Da gennaio a marzo abbiamo esportato
agroalimentare per più di 8,7 miliardi di euro, con un trend sostanzialmente in
linea con l’obiettivo di 36 miliardi di euro che ci siamo dati per il 2015.
Expo può essere un ulteriore volano per il Made in Italy, un’occasione che non
vogliamo perdere, e per questo il Governo è in campo con un Piano straordinario
per l’internazionalizzazione che aiuti le aziende a crescere ancora all’estero.
Il 27 maggio a Milano presenteremo il segno unico distintivo per
l’agroalimentare italiano, uno strumento che ci aiuterà a fare sistema e
comunicare al meglio il Made in Italy fuori dai nostri confini”. Così il
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina,
commenta i dati sull’export di marzo resi noti oggi dall’Istat.
FOGLIE TV - Anteprima della Festa nazionale della Ciliegia a Conversano
Il Centro di Valorizzazione della Cerasicoltura a Conversano ha riaperto i cancelli a tutti i visitatori per offrire uno spettacolo unico con ben 90 varietà differenti di ciliegie. Interventi tecnici, musiche popolari e tante curiosità sul mondo della Cerasicoltura, hanno caratterizzato l’anteprima della Festa dedicata all’oro rosso organizzata in collaborazione con il Gal Sud Est Barese che quest’anno si terrà per la prima volta a Conversano dal 30 maggio al 2 giugno.
martedì 19 maggio 2015
FOGLIE TV - “Eradichiamo Coldiretti”, a Lecce manifestazione contro l’as...
Pubblichiamo un servizio fatto da BelSalento arte storia cultura e ambiente della Terra dei due Mari e pubblicato da Rinascita Agricola. A Lecce il 15 maggio ha avuto luogo una manifestazione sotto la sede leccese di Coldiretti chiedendo all’associazione di mettersi dalla parte del popolo e dell’agricoltura. Un gruppo nutrito di manifestanti si è riunito, con striscioni, megafono, al grido di slogan, tra i quali il più gettonato era: “salviamo gli ulivi, sradichiamo la Coldiretti”. Alcuni di loro indossavano dei copri scarpe simili a quelli sterili utilizzati dalla polizia scientifica e di altri corpi speciali per non contaminare la zona o per impedire la diffusione di microorganismi in altri ambienti; si è trattato di una sorta di parodia rivolta proprio agli uomini della Coldiretti ripresi e fotografati negli uliveti mentre indossavano, in maniera molto vistosa, un equipaggiamento che ricorda “C.S.I. Scena del crimine”. Coldiretti è un’associazione operante nel campo dell’agricoltura, una delle più grandi in Europa nel suo settore. Dell’associazione fanno parte anche UE.COOP, Creditagri Coldiretti, la Fondazione Campagna, e gli agriturismi associati a Terranostra. Ha un grosso peso politico e non viene vista da tutti di buon occhio. L’associazione è balzata agli onori della cronaca negli ultimi mesi per le contestazioni ricevute da diverse organizzazioni di ambientalisti e comitati in difesa dell’ulivo, che l’accusano di speculazione con riferimento al suo ruolo nella vicenda legata al disseccamento degli ulivi.
Xylella: Silletti,avanti con pratiche agricole utili a lotta
"Sono soddisfatto e accolgo positivamente la decisione
del Consiglio di Stato in risposta al ricorso presentato dal Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali e dal Dipartimento della Protezione
Civile che chiedeva l'annullamento della sospensiva del piano disposto dal Tar
del Lazio su richiesta delle ventisei aziende biologiche del Salento e di
alcuni vivai, grazie all'ordinanza gran parte delle attività previste dal piano
potranno riprendere". Così il Commissario per l'emergenza Xylella,
Giuseppe Silletti, nell'annunciare che "insieme al personale della Regione
Puglia sto predisponendo il nuovo Piano che dovrà recepire le ultime decisioni
dell'Unione europea". "Due i pilastri fondamentali della mia proposta
- prosegue Silletti - la prosecuzione delle buone pratiche agricole
(erpicatura, aratura, eliminazione sterpaglie ecc..), che hanno dato ottimi
risultati e un congruo ristoro di tipo economico per gli agricoltori colpiti
dalla piaga della Xylella, che dovranno eradicare alcune piante dai lori
uliveti. Spero vivamente che tali suggerimenti, saranno accolti nel
Piano". "Credo sia indispensabile - aggiunge Silletti - infatti, che
i tagli vengano effettuati dagli stessi agricoltori - prosegue il Commissario -
così come obbligatoriamente previsto per questo genere di patologie
fitosanitarie e nel caso specifico come deciso dalla Commissione Europea.
Voglio precisare, inoltre, che non verrà effettuato un uso massiccio di
pesticidi sui terreni agricoli, come ho letto in questi giorni, proprio perché
l'aratura dei campi ha diminuito la presenza del vettore sui terreni di circa
il 90 per cento".
Germania importante destinazione per l’export del vino italiano
Arrivano da Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma sul
mercato del vino, gli ultimissimi dati sul mercato tedesco che sarà oggetto
assieme alla Svizzera del prossimo seminario “Focus Germania e Svizzera” (22
maggio- Lonigo), organizzato da Wine Meridian in collaborazione Wine Monitor,
l’unità di business e market intelligence di Nomisma nata e pensata per supportare
le imprese e le istituzioni della filiera vitivinicola italiana nella
comprensione delle dinamiche dei mercati. “Con oltre 2,5 miliardi di vino
importato nel 2014, la Germania si colloca al terzo posto tra i principali
mercati d’importazione di vino al mondo, dietro a Stati Uniti e Regno Unito.
Questo Paese rappresenta da sempre uno dei più importanti Paesi di destinazione
per l’export vitivinicolo italiano: attualmente il 20% delle vendite all’estero
di vini made in Italy si indirizza verso tale mercato” dice Denis Pantini,
responsabile di Wine Monitor. Analizzando i molti dati rilevati da Nomisma Wine
Monitor, colpisce un numero: 25,5 L/anno, che è il consumo pro-capite di vino
in Germania, per un totale di 20,4 milioni di ettolitri di vino. La Germania
non è sicuramente il Paese europeo dove si consuma più vino (superato da
Francia, Italia, Portogallo, Austria, Belgio…), ma presenta una predisposizione
al prodotto da parte dei consumatori molto positiva. Il tedesco è in media
aperto alla diversità del vino, effettua la scelta del prodotto in base al
gusto, è sensibile al prezzo ma non è rigidamente legato ad una fascia di
prezzo. Nel complesso il mercato tedesco, che dal punto di vista fiscale non
presenta tasse/accise sul vino (per gli esportatori) a parte l’IVA al 19%, è
molto attrattivo per le aziende vitivinicole italiane perché la domanda è
comunque sostenuta e sta emergendo una tendenza molto interessante. “Aumenta la
domanda di vini di qualità e quindi aumenta il prezzo medio di acquisto. Questo
processo di premiumization si è verificato anche nei discount e supermercati”
prosegue Pantini. Rimangono comunque alcune sfide come l’elevata concorrenza su
qualità, prezzi e promozioni e la complessità dovuta alla grande varietà di
canali di vendita.
Utili consigli per un giardino in fiore tutto l’anno
Un giardino che fiorisce tutto l'anno è una gioia per gli
occhi. Ogni stagione ha il suo tipico aspetto floreale, e quindi il suo fascino
inconfondibile. La selezione che segue dovrebbe aiutarvi a organizzare le
vostre piante in modo appropriato a seconda della stagione. Tuttavia, osservate
i periodi di fioritura esatti al momento dell'acquisto! A seconda della
varietà, fiori, arbusti e cespugli indicati qui, possono infatti fiorire in
tempi diversi.
Primavera
Arbusti: Aubrieta, Aurinia, Bergenia, Doronicum
Bulbi: Giacinto, Crocus, Campanella bianca, Narciso
Cespugli: Forsythia, Ribes, Spirea, forsythia bianca,
Rododendro, Magnolia, Fior di pesco, Amamelide
Estate
Arbusti: Delphinium, phlox, echinacea
Annuali: Marigold, Patata dolce, Girasole, Petunia, Pansy
Bienniali: Alcea, Alcea comune, Pratolina comune, Erysimum,
Lunaria
Cespugli: Rosa selvatica, Rosa da giardino, Buddleia
(conosciuta anche come albero delle farfalle), Hydrangea macrophylla, Dasiphora
fruticosa, Weigela, Rosa gialla giapponese, Filadelfo, e le piante rampicanti
Clematis e Wisteria
Autunno
Arbusti: Napello, Anemone giapponese, Aster, Crisantemo
selvatico, Aster New Englandr, Aster New York, Tricyrtis, Echinacea, Helianthus
divaricatus, Actaea matsumurae, Ciclamino
Cespugli: Dasiphora fruticosa, Prunus subhirtella autumnalis
(varietà di ciliegio), Calluna vulgaris, Perovskia atriplicifolia
Inverno
Arbusti: Elleboro nero o Rosa di Natale
Cespugli: Jasminum nudiflorum, Hamamelis, Viburnum,
Edgeworthia chrysantha, Erica carnea
FOGLIE TV - Il Gal SEB firma un partenariato per la valorizzazione del G...
Un nuovo partenariato tra enti di ricerca e istituzioni per la valorizzazione del Grano Buono di Rutigliano: a Palazzo San Domenico rappresentanti dei principali enti di ricerca pugliesi si sono riuniti per discutere della biodiversità delle specie cerealicole, ma soprattutto per sottoscrivere un protocollo che mette insieme l’Università degli studi di Bari, il Politecnico, il CNR, il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CRA SCA di Rutigliano), l’Associazione Portanuova e il Comune di Rutigliano, per lavorare "alla caratterizzazione, tutela e valorizzazione del Grano Buono di Rutigliano". Il tavolo di lavoro è stato promosso dal GAL Sud Est Barese.
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