venerdì 29 maggio 2015

Federvini, il settore torna a crescere nel 2015


"Dopo un 2014 incerto il settore torna a crescere nel 2015, ma c'e' l'urgenza di una semplificazione normativa e la necessita' di ripensare l'oneroso quadro fiscale, mentre va bene l'export e rimane l'esigenza di conquistare nuove fette di mercato. Grande spinta all'internazionalizzazione arriva con gli accordi con Usa, Canada e Vietnam". Vanno implementati "la Promozione della cultura del bere responsabile ed interventi formativi mirati e le informazioni al consumatore e il valore dei nuovi mezzi di comunicazione". E' questo il quadro delineato dal presidente di Federvini (Federazione Italiana Industriali Produttori Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e Affini)  Sandro Boscaini, nel corso dell'Assemblea annuale che si e' svolta a Roma e che ha approvato la Relazione dell'attivita' svolta nel 2014. "Nel contesto del mercato agroalimentare italiano, dopo un 2014 di grandi incertezze in cui i consumi interni si sono contratti, il 2015 si e' aperto con un trend positivo per i settori rappresentati da Federvini, che lascia - ha detto - ben sperare per i prossimi mesi. Ma per dare un'ulteriore spinta al comparto occorre che il governo e le Istituzioni vengano maggiormente incontro alle esigenze di semplificazione burocratica, da una parte, e di alleggerimento fiscale dall'altra. Puntiamo molto sull'export che continua a crescere ed e' per questo che sul fronte dell'internazionalizzazione rileviamo l'importanza degli accordi di libero scambio. Nel corso dell'Assemblea annuale è stato messo in luce che nel 2014 le esportazioni di vini e mosti hanno confermato un andamento positivo sia in valore con 5 miliardi 281 milioni di Euro (+1% sul 2013) che in volume con 21 milioni 548 mila hl (+0,3%). Gli spumanti hanno registrato un trend di crescita importante sia in valore (+13,9%) che in volume (+18,2%): il Regno Unito e' il mercato piu' premiante con aumenti in valore del 43,2% e in volume del 51,9% rispetto al 2013. I vini aromatizzati  hanno presentato sensibili rallentamenti, con alcune eccezioni in Romania e in Ungheria con degli aumenti in volume pari rispettivamente al 16,3% e del 10,8%. In ambito extra Ue, gli Stati Uniti sono il primo paese di destinazione, con un valore che si aggira a poco piu' di un miliardo di Euro (+ 4,4%); all'interno dell'Unione europea la Germania ed il Regno Unito mantengono la leadership, rispettivamente con 996 milioni e 665 milioni. In relazione alle acquaviti di vino e di vinaccia è stato  rimarcato che  presentano delle contrazioni sia in valore che in volume; le esportazioni sono composte principalmente dai liquori (66,5%), seguiti dalle acquaviti di vino e di vinacce (12,6%) e dalle altre acquaviti (4,8%). La Germania e' la prima destinazione delle acquaviti, dei liquori e delle altre bevande alcoliche con quasi 188 mila ettanidri, seguita dagli Stati Uniti con 147 mila ettanidri e dalla Francia con quasi 140 mila ettanidri. Per quanto invece riguarda il comparto degli aceti, complessivamente registrano buoni andamenti sia in volume che in quantita': 1,2 milioni di hl (+ 12,2%) per un valore pari a 242 milioni (+ 2,0%). Gli Stati Uniti importano aceti per un valore pari a 66 milioni di Euro ed in volume 339 mila hl, la Germania 222 mila hl per un valore di 42 milioni. Complessivamente le esportazioni di vini e mosti in valore sono destinate per il 53,1% all'Unione europea, per il 46,9% ai mercati extra Ue. Il settore delle acquaviti e dei liquori e' concentrato nel mercato europeo rispettivamente con il 77,5% ed il 68,2%, mentre negli altri mercati raggiungono il 22,5% ed il 31,8%. Gli aceti esportano il 53,1% in ambito europeo ed il rimanente 46,9 % in Stati extra europei.


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