martedì 9 giugno 2015

L’agricoltura fa gola a Google


Come sarà l’agricoltura fra 10 anni? L’ingresso di Google nel mondo dei big data “rurali” ha l’ambizione di farne un’impresa meno incerta. Perlomeno dal punto di vista agronomico e dell’assistenza tecnica. Negli Usa la rivoluzione è iniziata. Il mantra è sempre quello: raccogliere una mole enorme di dati senza filtri. Più trasparenza è la promessa. 15 milioni di $ sono stati investiti nella start-up Farmers Business Network (Fbn). Fbn aggrega informazioni sulle aziende agricole (sementi, fertilizzanti, pesticidi), li incrocia e analizza con il meteo, le tecniche colturali, le caratteristiche dei terreni e li mette a disposizione degli agricoltori. Alla modica cifra di 500 $/anno sforna scelte agronomiche migliori per produrre di più riducendo costi e impatto ambientale. Secondo Google “oggi gli agricoltori non dispongono di informazioni affidabili. Sinora si sono basati su prove universitarie condotte in condizioni di elevato controllo o sui consigli delle società sementiere. E operano in condizioni di profitti risicatissimi, stretti fra prezzi bassi delle materie prime e costi dei mezzi tecnici in salita”. Google è uno dei padroni dell’universo, ma promette scienza aliena da ideologia e tecnica immune da interessi. Il bilancio finale tra costi e benefici sarà sicuramente positivo. Alla voce costi non trascuriamo la privacy. Google disporrà di milioni di informazioni sensibili su milioni di agricoltori.

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