lunedì 22 giugno 2015

Partita aperta sulle domande Pac


La partita della domanda Pac non è chiusa. Su circa 700mila domande inviate all'Agea, poco meno di 300mila, secondi i numeri dei Caa (Centri di assistenza agricola), devono essere perfezionate entro il 10 luglio. La scadenza della domande semplificate (15 giugno) è stata rispettata, ora però è scattata la fase numero 2, complessa e rischiosa. «I Caa - dichiara il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - hanno lavorato giorno e notte (l'ultimo invio alle 23,50 del 15 giugno), le circolari Agea sono arrivate in fortissimo ritardo e il sistema non ha funzionato, se non marcerà a pieno regime avremo difficoltà a rispettare la scadenza del 10 luglio». Dopo il 15 giugno si è fermato tutto, spiega Fabio Raccosta, responsabile del Caa-Cia, «le linee sono state riattivate solo oggi (ieri ndr) e così abbiamo perso già tre giorni». Sotto accusa le circolari tardive e l'operatività del sistema informatico. Da qui diffide e messa in mora dell'Agea. Il direttore dell'Agenzia, Stefano Antonio Sernia, che ieri ha convocato l'ennesimo incontro con i Caa, accetta le critiche, ma non lo «sfascismo». «Con i Caa – afferma – c'è un tavolo continuo per gestire l'attività e affrontare le emergenze. E comunque, nonostante le polemiche, le domande sono state inviate entro i tempi. A fronte di posizioni pessimistiche Agea e Sin hanno reagito prontamente». Sernia tiene poi a sottolineare che nonostante il cambio della dirigenza «c'è stata una produzione di circolari eccezionale anche nei contenuti. Ho ereditato una struttura complessa e invito a considerare quello che è stato fatto quest'anno. Non si può pensare che una macchina in difficoltà e stressata dalla riforma Pac diventi una Ferrari, senza interventi strutturali per migliorarla». Per Sernia è stato fatto tutto il possibile e «la struttura regge. In 130 persone gestiamo 700mila domande, basta leggere i numeri degli organismi pagatori per capire il clamoroso squilibrio. Con tutti i limiti, l'Agea ha erogato il 98% degli aiuti, non mi sembrano performance di una macchina da rottamare. Certo potremmo fare di più se meglio attrezzati». I Caa confermano qualche passo avanti, ma chiedono ulteriori certezze, sia sul funzionamento del sistema, sia sul fronte amministrativo. Per Raccosta la circolare Agea del 9 giugno. che ha dato il via alle domande semplificate, è insufficiente: «Poche righe che non ci tranquillizzano su possibili sanzioni di Bruxelles, vogliamo una circolare più chiara che copra l'operato dei Caa e degli agricoltori».

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