lunedì 22 giugno 2015

Ricerca ed innovazione in agricoltura biologica, la Commissione Ue chiede alla filiera di individuare le priorità


Individuare le priorità nel campo della Ricerca e dell’Innovazione in agricoltura biologica è l‘obiettivo che si è dato la Commissione Ue, nell’ambito della conferenza organizzata in occasione dell’Expo di Milano. Coldiretti, che ha partecipato all’evento con una delegazione di alcuni produttori biologici associati, ha dato il proprio contributo e ha partecipato al confronto con i rappresentanti della Commissione nella sessione plenaria, nell’ambito dei gruppi di lavoro monotematici organizzati. Sono state individuate, per ogni comparto del settore (produzioni vegetali, sementi,  produzioni animali, trasformazione e mezzi di promozione dello scambio di informazioni), le priorità da realizzare a breve, medio e lungo termine. La Commissione Ue ha chiesto un contributo specifico agli attori della filiera dell’agroalimentare biologico ed ai ricercatori scientifici presenti in quanto ha riscontrato che esistono delle barriere oggettive allo sviluppo dell’agricoltura biologica che, pur avendo un trend in crescita, presenta delle problematiche tecniche che possono rallentarne a breve il progresso, se non si introducono elementi innovativi nelle tecniche di coltivazione, allevamento e nella trasformazione, ma più in generale nell’approccio metodologico complessivo del mondo ricerca che come è stato chiesto dagli stakeholders presenti deve tenere in considerazione quali sono le esigenze che provengono dalle imprese biologiche e lavorare a stretto contatto con un rapporto di reciproca collaborazione con i diversi attori della filiera. L’esecutivo comunitario ha, inoltre,  specificato che l’interesse verso il metodo di produzione biologico deriva dal fatto che è uno degli strumenti chiave per poter elevare il livello di sostenibilità dei processo di produzione in agricoltura in quanto è necessario garantire cibo, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale. Tuttavia, considerato l’aumento demografico crescente (nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi di persone) la Commissione Ue ha sottolineato che da solo, il metodo di produzione biologico non può garantire la sicurezza alimentare dell’Europa in termini di autosufficienza alimentare. E’, quindi, un obiettivo importante investire nella ricerca e nell’innovazione per favorire un ulteriore sviluppo dell’agricoltura biologica, ma secondo l'esecutivo deve essere chiaro che essa va ad integrare e non a sostituire il processo di produzione convenzionale in agricoltura oggi, oltretutto, a difesa integrata. I due pilastri su cui si fondano le iniziative per la ricerca in agricoltura biologica  sono il progetto Horizon 2020 e le indicazioni provenienti dalla European Technology Platform (ETP) for organic food & farming. Sono stati illustrati alcuni esempi di progetti innovativi realizzati in agricoltura biologica. Dal progetto Bicopoll che impiega le api come entomo-vettori in quanto portano gli antagonisti sulle spore dei fiori per cui diventano agenti di lotta biologica contro parassiti ed avversità delle colture, al progetto Solibam che intende promuovere la biodiversità in agricoltura biologica tramite tecniche innovative di selezione varietale, a ProPIG un progetto specifico per la suinicoltura biologica. Di particolare interesse, il progetto di alcuni enti di ricerca italiani, “Neemagrimed” che ha vinto il premio internazionale assegnato a Expo 2015 dalla piattaforma tecnologica europea per l’agricoltura biologica TP Organics, nell’ambito del concorso “Feeding Knowledge”, dedicato alle buone pratiche per la sicurezza alimentare e l’agricoltura sostenibile. Il progetto, al quale partecipano alcune università italiane e l’Enea,  riguarda lo sviluppo del “Neem Cake”, un fertilizzante biologico a basso costo con proprietà di insetticida naturale, adatto per applicazioni in agricoltura e zootecnia biologiche, che si ottiene dagli scarti di lavorazione dell’albero di Neem, originario di India e Birmania.  Attraverso un complesso processo di stimolazione della biodiversità microbica del terreno, il Neem Cake contribuisce all’aumento della fertilità del suolo. Inoltre, ne é stato ricavato un potente fitoestratto ad attività fortemente insetticida, utile per il per la lotta ai parassiti dei terreni acquitrinosi al fine di contrastare la diffusione di insetti che attaccano le radici delle piante. L’insetticida è stato utilizzato anche negli allevamenti ovini che sono l’habitat ideale delle larve dell’insetto responsabile del virus della “lingua blu delle pecore”. Il progetto si è distinto sia per i risultati ottenuti che per l’approccio metodologico che ha coinvolto  agricoltori e allevatori, considerato dalla Commissione un esempio da seguire per i futuri progetti presentati sulla base del programma Horizon 2020.

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