giovedì 6 agosto 2015

Dopo il tornado di Firenze un milione di danni all’agricoltura

I più gravi problemi sono segnalati per aziende del comune di Firenze, ma anche nei comuni di Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli
Il tornado che si è abbattuto su Firenze nella serata del primo agosto ha devastato anche aziende agricole con danni fino al 100% delle produzioni ortofrutticole e capannoni distrutti ma anche serre, magazzini e annessi agricoli. Lo afferma la Cia i cui tecnici stimano in oltre un milione di euro i danni. I più gravi problemi sono segnalati per aziende del comune di Firenze, ma anche nei comuni di Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli. Per alcune imprese i danni toccano i 150mila euro.
L’allarme della Cia
«Come accade ormai di frequente - commenta Filippo Legnaioli, presidente Area metropolitana Cia Firenze e Prato e vicepresidente Cia Toscana - questi fenomeni come la tromba d’aria dei giorni scorsi, colpiscono una zona circoscritta e in quel punto ci sono danni molto gravi per le aziende. È urgente modificare anche gli strumenti di risarcimento che oggi abbiamo a disposizione. La Cia Toscana chiederà l’attivazione dello stato di calamità ma soprattutto chiediamo il ristorno del 100% dei danni».
Cinquecento interventi dei vigili del fuoco

Sono oltre 500 gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco di Firenze e ne rimangono in lista d’attesa poco più di un centinaio, con 170 uomini all’opera. I pompieri al momento sono in azione anche su Lungarno Colombo, dove il 90 per cento degli alberi è caduto o è rimasto danneggiato, per consentirne la riapertura al traffico. Il servizio Protezione civile della Città metropolitana di Firenze ha messo in azione 50 squadre fino alla chiusura delle criticità. Ringraziamenti a volontari, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Vigili Urbani e tutti coloro che sono intervenuti arrivano dal Pd cittadini, che ringrazia anche il sindaco Dario Nardella e l’amministrazione comunale, auspicando che «dopo una disgrazia del genere non ci si soffermi sulle inutili polemiche», per il fatto che lo stesso Nardella si trovasse all’estero in occasione del primo vertice dell’Unità di crisi sabato sera, «ma che ci si possa rimboccare le maniche per aiutare le persone maggiormente colpite e i luoghi distrutti della nostra città»

Nessun commento:

Posta un commento