venerdì 4 settembre 2015

Ricominciare dalle OP per organizzare meglio il sistema ortofrutticolo

Un settore ortofrutticolo organizzato deve basare, fra le varie cose, la propria attività finalizzata al mercato (quindi ancora una volta la filiera) su un efficace ed efficiente servizio di assistenza tecnica che si raccordi con la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione da una parte e, dall’altra, con i processi di coltivazione/gestione del prodotto dal campo al punto vendita, fino al consumo. L’imprenditore agricolo deve essere il più possibile un professionista preparato e continuamente aggiornato. Il tecnico è colui che lo assiste nelle dinamiche di processo predisposte per realizzare quei segmenti di mercato sui quali si dovrà collocare il prodotto. Una ragione di più perché, parlando ormai di filiera “controllata” e “tracciata”, siano i tecnici delle strutture organizzate ad assistere tecnicamente il produttore.
Sono ormai troppi gli adempimenti a monte della commercializzazione da curare durante l’attività produttiva, tanto che per fare un prodotto con “la carta d’identità” non è più possibile lasciare al caso le scelte tecniche. Che sia direttamente svolta dalla struttura di conferimento con propri tecnici o da tecnici di strutture di servizio opportunamente convenzionate con la struttura di conferimento, è solo un aspetto organizzativo. Quello che importa è che non potrà funzionare in eterno la prassi di rivolgersi “a caso” per l’assistenza tecnica, spesso con sovrapposizioni di soggetti pur bravi tecnicamente, ma “sfilati” o “sfilacciati” rispetto alla filiera, senza precisare chi è e per quali interessi agisce il consulente e che responsabilità si assume. Una moderna OP rivolta al futuro, pur con tutte le difficoltà di una filiera complicata e complessa, deve organizzarsi e si organizza nelle sue strutture secondo uno schema logico che porti all’azienda tutti gli aspetti tecnici fondamentali a fare “produzione di qualità”, anche perché la schematizzazione dell’applicazione dell’OCM ortofrutta o del PSR richiede attenzione particolare in questo campo d’azione:

• predisposizione dello staff tecnico della struttura di conferimento in base alle aziende e alla superficie da assistere e al budget di investimento possibile;

• definizione della zona seguita tecnicamente da ogni tecnico, delle aziende e delle colture e superfici assegnate. Oppure definizione della coltura/prodotto seguita da un tecnico, nel caso si specificità della filiera, come la vite da vino o il pomodoro da industria;

• definizione del programma di minima dell’assistenza tecnica da parte dei tecnici, in riferimento soprattutto alle visite, alla frequenza e al periodo di presenza in campagna;

• definizione, quando lo staff tecnico è numeroso e la struttura di conferimento se lo può permettere, di alcune figure specialistiche con compito di seguire e aggiornare specificatamente su argomenti importanti e trasversali ai tecnici (scelte varietali, difesa, fertilizzazione, irrigazione, post raccolta, ecc…);

• individuazione, quando necessario per la struttura, di alcune figure specializzate per prodotto (es: colture industriali, viticoltura, ecc…) con compiti di gestione, predisposizione programmi e assistenza tecnica sulla coltura e la sua filiera produttiva;

• definizione del sistema di ritorno delle informazioni relative alle tecniche agronomiche impiegate e necessarie al controllo di processo per la qualificazione delle produzioni e le garanzie igienico-sanitarie;

• definizione delle modalità di rappresentanza e partecipazione ai vari comitati tecnici a vario titolo costituiti, soprattutto quelli in materia di aggiornamento dei Disciplinari di produzione integrata, della sperimentazione e del rinnovamento varietale;

• predisposizione del piano annuale di aggiornamento e formazione dei tecnici;

• predisposizione dello staff di supporto alle attività della centrale di condizionamento/lavorazione/confezionamento, soprattutto in relazione alla gestione del prodotto per la fase dopo raccolta, anche per la qualità e i rapporti con la clientela;


• predisposizione di un minimo livello di verifica della ricaduta del servizio in termini di rendimento, efficacia e costi.

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