lunedì 29 febbraio 2016

Lo strumento per la gestione sostenibile del vigneto


Per produrre i grandi vini che rendono l’Italia famosa nel mondo, i grappoli devono arrivare alla vendemmia in un ottimo stato di sanità e maturazione. L’andamento climatico gioca la sua parte. Buone pratiche e un’ottima difesa agronomica fanno il resto. Dotata di inesauribile potenziale innovativo e orientata alle soluzioni concretamente sostenibili, BASF promuove un servizio atto a prevedere il rischio connesso ai principali patogeni del vigneto. Infatti, in collaborazione con Horta Srl, spin off dell’Università Cattolica di Piacenza, e con un selezionato gruppo di aziende vitivinicole del Centro Italia, la Divisione Crop Protection di BASF Italia supporta il sistema DSS vite.net. Si tratta di un software basato su modelli previsionali. Valuta il rischio di infezioni fungine e attacchi di insetti dannosi. In pratica, l’azienda agricola si dota di una centralina microclimatica in grado di rilevare dati come pioggia, umidità, bagnatura fogliare e temperatura e registra tutte le operazioni colturali che effettua in vigneto; il sistema elabora tali informazioni e restituisce all’utente: grafici di andamento epidemico delle principali malattie fungine della vite, dinamica di popolazione dei principali insetti dannosi, dinamica di sviluppo della vegetazione e grado di dilavamento degli agrofarmaci impiegati. I primi 3 anni di sperimentazione (stagioni 2011, 2012 e 2013) hanno visto la partecipazione di 5 importanti aziende vitivinicole toscane, coordinate, nei rilievi dall’Istituto di patologia vegetale dell’Università di Firenze. “Forti dei risultati ottenuti – dichiara Alessandro Oltramari, Market Approach Divisione Crop Protection di BASF Italia – nelle due ultime stagioni, abbiamo organizzato diversi eventi sul territorio, offrendo agli imprenditori agricoli protagonisti la possibilità di condividere benefici e valore aggiunto offerti dal DSS”. “Grazie a questo modello previsionale – racconta Gionata Pulignani Direttore del Castello di Fonterutoli di Castellina in Chianti (SI) – riusciamo a valutare la pressioni delle varie malattie in tempo reale. In tre anni di prove, le previsioni del sistema si sono sempre rivelate allineate alla realtà”. “Conoscevo già i modelli previsionali di Horta – gli fa eco Sandro Bertelli, Direttore della Fattoria Castello di Oliveto di Castelfiorentino FI. – Così, quando mi è stato proposto di utilizzare le stesse logiche anche per la gestione dei trattamenti in vigna, ne sono stato entusiasta. Il mercato del vino richiede sostenibilità. Un sistema come vite.net ti permette di ottimizzare l’impiego della chimica poiché suggerisce di trattare soltanto quando la pericolosità del patogeno appare reale”. Alessandro Arretini, consulente agronomico, conclude: “E’ importante poter contare su un modello previsionale come vite.net, che ti guidi nella scelta delle strategie di difesa. Ovviamente non si sostituisce al tecnico agronomo ma fornisce un valido strumento per ponderare le scelte”. Oggi, DSS vite.net è utilizzato su oltre 5.000 ettari di vigna. Nel corso del 2016, sempre grazie alla collaborazione tra la Divisione Crop Protection di BASF Italia e Horta Srl, il Servizio verrà esteso anche ad altre Regioni. Il format prevede anche eventi divulgativi con la partecipazione di chi, avendo potuto beneficiare del servizio, potrà portare la propria testimonianza tanto in aula, quanto in campo.

Digestato, firmato il decreto sull'uso in agricoltura

E' stato adottato il decreto interministeriale che prevede la revisione delle norme relative all'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, sinora disciplinate dal decreto ministeriale 7 aprile 2006, e nuove norme sull'utilizzazione agronomica del digestato, prodotto dagli impianti di digestione anaerobica.

Dopo aver avuto il parere positivo della Conferenza Stato Regioni e il concerto dei ministri dell'Ambiente, dello Sviluppo economico, della Salute e delle Infrastrutture, il decreto è stato firmato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e inviato agli organi di controllo per la registrazione, si legge in una nota del Mipaaf. Il provvedimento è frutto di una lunga e approfondita istruttoria, a cui hanno preso parte le Regioni, i ministeri e le associazioni di categoria.

Le novità introdotte dal nuovo decreto riguardano in particolare:

a) la possibilità di utilizzare agronomicamente il digestato frutto della digestione anaerobica degli effluenti di allevamento e di una serie di materie tra cui scarti vegetali e alcuni scarti dell'agroindustria;
b) bipartizione del digestato in agrozootecnico e agroindustriale;
c) divieto di utilizzazione agronomica del digestato prodotto da colture che provengano da siti inquinati;
d) possibilità per le Regioni di modificare il periodo obbligatorio di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti, a seconda delle diverse condizioni climatico-ambientali;
e) introduzione di una graduale limitazione all'uso di colture no-food alternative all'utilizzazione agricola dei terreni coltivati;
f) calcolo dell'azoto tramite l'effettivo fabbisogno delle colture.

"Dopo anni di impasse e difficoltà con il decreto - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - si migliora la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole, si offrono maggiori possibilità di diversificazione e crescita per le imprese che potranno valorizzare gli scarti di produzione e produrre energia da fonti rinnovabili".

Il provvedimento è stato a lungo discusso anche con la Commissione europea, che sarà presto chiamata ad esprimersi sulle richieste di deroga per le zone vulnerabili ai nitrati presentate dalle Regioni Piemonte e Lombardia.


"Insieme al ministro Galletti - ha concluso Martina - proseguiremo il lavoro già avviato per la revisione della Direttiva Nitrati, in modo da adeguarla ai più recenti studi scientifici in materia"

venerdì 26 febbraio 2016

Mipaaf, parte il Piano Giovani da 160 milioni di euro

Le risorse a disposizione sono 160 milioni di euro, tra risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto e creando nuovi sbocchi occupazionali. Un nuovo tassello nella strategia di rilancio del settore portata avanti dal Mipaaf, sulla quale è stato fatto ieri il punto.

“Nel 2015 abbiamo avuto quasi 20mila nuovi posti di lavoro per i giovani agricoltori – sottolinea il ministro Martina – con un incremento del 12% rispetto al 4% del settore e al +1% dell’occupazione in Italia. Sono numeri che ci dicono del potenziale di questo comparto e che vogliamo far crescere ancora. Il nostro obiettivo è anche quello di aumentare le imprese gestite da under 40. Oggi siamo al 5% del totale contro una media europea dell’8%. E’ una sfida cruciale, vogliamo liberare le energie giovani per dare forza alla nostra agricoltura”.

“Nei due anni di governo abbiamo costruito azioni utili proprio per raggiungere questo obiettivo – ricorda Martina – dallo scorso anno abbiamo aumentato gli aiuti europei destinati alle aziende condotte da giovani del 25% in 5 anni. Con gli strumenti operativi da questi giorni interveniamo sul fronte cruciale del credito e del sostegno agli investimenti innovativi. Investire in agricoltura non significa guardare al passato, ma interpretare con strumenti nuovi il futuro. L’Italia può essere assoluta protagonista del rinnovamento agroalimentare europeo e lo dimostrano le tante esperienze che abbiamo valorizzato con Expo Milano 2015. Il Governo è in campo per consentire ai nostri ragazzi di avere i piedi nella terra e la testa al mondo”.
Ecco tutte le misure nel dettaglio:

Fondo per le start up
20 milioni destinato a un fondo di private equity finalizzato a supportare la nascita e lo sviluppo di start up nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca. L’importo massimo finanziabile per progetto è di 4,5 milioni di euro.

Mutui a tasso zero
La misura è finanziato da 30 milioni di euro nazionali più 50 milioni dell’accordo Bei-Ismea, per un totale di 80 milioni di euro. Va a copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli, con un importo massimo finanziabile per progetto di 1,5 milioni di euro.

Insediamento giovani agricoltori

Vengono finanziati mutui a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli. Le risorse finanziarie a disposizione sono 60 milioni di euro per il 2016 e a marzo sarà aperto il bando.

Olio: una campagna mondiale da 2,9 milioni di tonnellate


Nel 2014/2015 la produzione mondiale di olio si è attestata sui 2,444 milioni di tonnellate e il consumo ha raggiunto i 2,857 milioni di tonnellate. Lo rende noto l’Unaprol (Consorzio olivicolo italiano) che ha diffuso i risultati di proprie elaborazioni su dati Coi, stimando anche per la campagna 2015/2016 una produzione mondiale di 2,988 milioni di tonnellate e un consumo di 2,989 milioni di tonnellate. «Dalla campagna del 1990/91 all’inizio della 2015/2016 la percentuale di importazione degli oli di oliva nei paesi membri del Coi è diminuita dal 45 al 20% ed è invece aumentata dal 55 all’80% nei paesi attualmente non ancora membri del Consiglio oleicolo internazionale. Il merito sarebbe delle campagne di informazione e sensibilizzazione del consumatore che hanno stimolato la domanda del prodotto a livello mondiale. Tra ottobre 2014 e settembre 2015 le vendite di olio di oliva hanno mostrato un aumento per il Giappone (+10%); livelli costanti negli Stati Uniti e Cina; diminuzioni in Russia (-33%), Australia (-21%), Brasile (-8%) e anche in Canada (-7%)» sempre secondo l’Unaprol, informando che «a fine stagione, le acquisizioni nel mercato comunitario sono diminuite del 3% rispetto al precedente anno di raccolta, mentre nel mercato extra-comunitario le importazioni hanno mostrato un forte aumento raggiungendo il 293%». «Questa situazione si giustifica con il pesante calo della produzione in Spagna e Italia nella scorsa campagna che ha costretto questi paesi a cercare forniture altrove, in particolare in Tunisia. Le importazioni spagnole dalla Tunisia sono aumentate del 1071%, mentre quelle italiane del 330% – spiega il consorzio – osservando che in pratica nella scorsa campagna la Tunisia si è posizionata sul mercato mondiale come uno tra i principali esportatori di olio di oliva». «In sintesi – conclude Unaprol – le cifre ad ottobre 2015 per il commercio europeo rivelano una diminuzione del 27% per le acquisizioni intracomunitarie, ma un incremento del 161% delle esportazioni extra-Ue rispetto allo stesso periodo del 2014/15».

Biofach da record, tedeschi sempre più bio


Sono circa 48mila (nel 2015 erano stati 44.624) i visitatori provenienti da 132 paesi che si sono recati a Norimberga dal 10 al 13 febbraio per visitare Biofach, fiera leader del mondiale del commercio per alimenti biologici, e Vivaness, la fiera Internazionale della cosmetica biologica. Nel 2015, le famiglie tedesche hanno speso circa l’11% in più nell’acquisto di cibo e bevande biologiche. Le aziende di prodotti bio hanno così raggiunto il considerevole fatturato di 8 miliardi di euro.

lunedì 22 febbraio 2016

FOGLIE TV - Convegno su fondi comuni d'investimento in agricoltura e ag...



I fondi comuni d' investimento sono nati per consentire un ampio accesso ai mercati finanziari, anche da parte di chi non dispone di particolari conoscenze in materia. Le cinque buone ragioni che differenziano i fondi da altri prodotti finanziari sono: autonomia, controllo, diversificazione, trasparenza e solidità. Di questo si è parlato a Conversano presso il Castello con particolare riferimento alle occasioni  presenti nei settori dell'agricoltura e dell'agroalimentare.

E-commerce agroalimentare: dal 20 al 29 febbraio si potranno presentare domande per credito d'imposta

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, in attuazione del provvedimento Campolibero, dal 20 al 29 febbraio 2016 sarà possibile presentare le domande per l'attribuzione del credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari. Il credito d'imposta, fino 50 mila euro, è fissato al 40% dell'importo degli investimenti realizzati per l'avvio e lo sviluppo dell'e-commerce.

"Sfruttare al meglio il potenziale del web - afferma il Ministro Maurizio Martina - vuol dire essere sempre più competitivi e conquistare nuove importanti fette di mercato. Le nostre imprese lo sanno bene e cresce anche il numero dei giovani che decidono di investire in questo ambito. Come Governo, anche attraverso misure come questa, continuiamo a sostenere concretamente l'innovazione in un settore che si conferma strategico per l'economia del nostro Paese."

CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA
La domanda per le spese agevolabili del 2015 può essere presentata dalle imprese, anche costituite in cooperative o riunite in consorzi, che producono prodotti agricoli, agroalimentari, della pesca e dell'acquacoltura.

QUALI DOCUMENTI ALLEGARE
Nella domanda è necessario specificare il codice dell'attività prevalente dichiarata dall'impresa ai fini IVA, il tipo di impresa, il costo complessivo degli investimenti e l'ammontare delle singole spese ammissibili, l'effettività delle spese sostenute e della destinazione, nonché il credito di imposta spettante. Insieme alla domanda, bisogna presentare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà relativa ad altri aiuti "de minimis" eventualmente fruiti. Tutti i documenti richiesti devono essere redatti su modelli predisposti dal Mipaaf e disponibili sul sito www.politicheagricole.it.

SPESE AGEVOLABILI

Sono agevolabili tutte le spese sostenute per la realizzazione e l'ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate all'avvio e allo sviluppo del commercio elettronico. In particolare: dotazioni tecnologiche, software, progettazione e implementazione, sviluppo di database e sistemi di sicurezza

Collegato agricolo, via libera della Camera

E’ stato approvato ieri dalla Camera il Collegato agricoltura, ovvero il disegno di legge in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare. Ora il testo passa a Palazzo Madama per l'ok definitivo in seconda lettura.
 “Il collegato agricolo è un provvedimento fondamentale – commenta il ministro Maurizio Martina – che ci consente di avere strumenti utili a impostare nel migliore dei modi l’attività dei prossimi mesi. Un’agenda che ci vede in prima linea sul fronte dei controlli e delle semplificazioni ma anche su quelli dello sviluppo, dell’innovazione e del ricambio generazionale in un comparto che si conferma centrale per l’economia del nostro Paese. Ringrazio il Parlamento per quanto fatto perché nel collegato si affrontano tematiche cruciali e c’è particolare attenzione per le filiere chiave. Oggi abbiamo raggiunto un capitolo fondamentale al lavoro strategico che stiamo portando avanti con una politica agricola nazionale che tiene sempre più conto delle esigenze di quanti operano nel settore, contribuendo a scrivere pagine importanti del made in Italy”.

"Siamo soddisfatti per il via libera al testo, in seconda lettura, da parte della Camera - commenta il coordinamento di Agrinsieme - sono state accolte molte delle nostre richieste. Positive in tal senso le misure volte a favorire il ricambio generazionale e l'innovazione, ma anche gli interventi in materia di gestione dei rischi e di razionalizzazione e riordino degli enti vigilati dal Mipaaf, così com'è apprezzabile l'istituzione della Banca delle Terre agricole e lo sforzo di semplificazione delle procedure. L'auspicio ora è che il Senato proceda in tempi rapidi all'approvazione del disegno di legge chiudendo, così definitivamente, un percorso che dura da oltre due anni".

Eima 2016, a nove mesi del via si riaccendono le polemiche

In vista della scadenza dei tre mesi chiesti da Bologna Fiere per decidere in merito al piano di rilancio del quartiere fieristico teatro dell'esposizione biennale Eima International in programma dal 9 al 13 novembre prossimo, si è tenuto martedì 16 febbraio l'incontro tra gli organizzatori, il sindaco di Bologna Virginio Merola e l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi.
Il fronte del "no" riaccende le polemiche
Torna a ribadire con forza la necessità di un intervento di riqualificazione del polo fieristico bolognese Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole organizzatrice dell’Eima. Aveva già espresso la sua posizione quando lo scorso novembre, di fronte alla richiesta di una parentesi di tre mesi per definire gli investimenti, aveva risposto "basterebbero tre giorni". "Il dibattito sul futuro della Fiera di Bologna, e sul piano per la riqualificazione del quartiere, non dovrebbe riguardare l’opportunità o meno di fare investimenti, ma solo il modo in cui articolare il piano, poiché appare evidente come questo porterà vantaggi tanto alla Fiera quanto alla città", ha fatto sapere Goldoni a mezzo comunicato stampa.
La necessità di prendere una posizione chiara scaturisce dalle polemiche e le contrapposizioni nate dal profilarsi di un fronte del “no”, contrario al piano di sviluppo del quartiere.
Pieno supporto a sostegno del progetto di sviluppo del polo fieristico è stato ribadito, durante l'incontro di martedì 16, dall’amministrazione cittadina e dalla regione Emilia Romagna che hanno garantito l’impegno finanziario di 10 milioni di euro previsto a carico della parte pubblica per la realizzazione del progetto di riqualificazione.
Sia il sindaco che l’assessore hanno, infatti, riconosciuto e sottolineato l’importanza che la rassegna Eima resti a Bologna, e che quindi FederUnacoma venga messa in condizione di rispettare il contratto che la lega al capoluogo emiliano sino al 2024.
Eima, una risorsa per tutti
A quanti ragionano sul piano di ristrutturazione della Fiera come se questa fosse un ‘contenitore’ ancora da riempire, la federazione risponde che "una manifestazione come Eima International, non soltanto rappresenta un’eccellenza nel calendario fieristico di Bologna, ma produce per la città e la provincia un fatturato non inferiore ai 30 milioni di euro per ogni edizione considerando il solo indotto derivante da ospitalità alberghiera, ristorazione, trasporti e servizi. Eseguire interventi per la riqualificazione della struttura e per l’ampliamento della superficie espositiva non è un azzardo imprenditoriale ma un passaggio necessario per mantenere il quartiere efficiente e competitivo.
A nove mesi dall’evento, oltre il 70 per cento dell’intero quartiere fieristico è impegnato: questo fa prevedere che anche per questa edizione un cospicuo numero di industrie non potrà prendere parte alla manifestazione per mancanza di spazio" ribadisce FederUnacoma.

“La Fiera dovrebbe identificarsi negli eventi che in essa si svolgono - ha concluso Goldoni - e l’adeguamento delle strutture alle esigenze del mercato dovrebbe essere un processo spontaneo e fisiologico. Senza interventi migliorativi le grandi rassegne non potranno restare a Bologna e non si capisce a chi potrebbe giovare una simile conclusione".

venerdì 19 febbraio 2016

FOGLIE TV - Arysta LifeScience soluzioni per la difesa di patata e lattuga



Arysta LifeScience ha presentato a Celano in provincia del L’Aquila,  la propria gamma di prodotti agrofarmaci specifici per l’agricoltura di quella zona abruzzese.
Le culture più diffuse nel  Fucino sono sicuramente patata e lattuga, durante il corso della serata è stata presentata la nuova linea di prodotti Bio Solution, novità assoluta per il catalogo Arysta.

Coldiretti-Eurispes, business agromafie supera 16 mld


Associazione per delinquere di stampo mafioso e camorristico, concorso in associazione mafiosa, truffa, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, contraffazione di marchi. Sono queste le tipologie di illeciti riscontrate con più frequenza da parte delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare, con il business delle Agromafie che ha superato i 16 miliardi di euro nel 2015. E' quanto è emerso nel quarto Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia Eurispes-Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare. Per raggiungere l'obiettivo i clan ricorrono a tutte le tipologie di reato tradizionali, usura, racket estorsivo e abusivismo edilizio, ma anche a furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato e macellazioni clandestine. Gli aspetti patologici dell'indotto agroalimentare, come la lievitazione dei prezzi di frutta e verdura fino a quattro volte nella filiera, secondo l'analisi della Direzione Investigativa Antimafia, sono la conseguenza non solo dell'effetto dei monopoli ma anche delle distorsioni dovute alle infiltrazioni della malavita nelle attività di intermediazione e trasporto. Ma il Rapporto mette in risalto anche un efficace sistema di controlli per combattere le agromafie dal campo allo scaffale, con oltre 100 mila effettuati nel 2015. Il valore totale dei sequestri è stato di 436 milioni di euro, di cui il 24% nella ristorazione, il 18% nel settore della carne e salumi, l'11% in quello delle farine, del pane e della pasta. Nel 2015 sono stati chiuse dai Nas 1.035 strutture del sistema agroalimentare con il sequestro di 25,2 milioni di prodotti alimentari adulterati, contraffatti, senza le adeguate garanzie qualitative o sanitarie o carenze nell'etichettatura e nella rintracciabilità. Dai 38.786 controlli effettuati dai Nas nell'ultimo anno sono emerse non conformità in un caso su tre (32%).