venerdì 18 marzo 2016

PMI agricole 3.0, 80% chiede innovazione ed è informatizzato

"Le PMI agricole hanno fame di sviluppo ed innovazione" e non solo, "sono informatizzate e prediligono fare rete". I numeri parlano chiaro: l'80% è interessato alle attività di ricerca e innovazione, altrettante usano sistemi informatici, 3 su 4 ritengono le reti di aggregazione "vantaggiose, tra marketing e competitività". E' quanto emerso dall'indagine "Fabbisogni di ricerca e sviluppo nel settore primario" di FNIFC, Federazione Nazionale dell'Impresa familiare Confagricoltura e PRIA, Progetti di Ricerca e Innovazione in Agricoltura, condotta tra aprile e settembre 2015 su un campione di 130 imprese, presentata questa mattina a Roma presso Palazzo della Valle.
Secondo l'indagine l'interesse per ricerca e innovazione cresce con l'innalzarsi del titolo di studio dell'imprenditore.
"Una spinta motivata - spiega Roberto Poggioni presidente FNIFC - anche dalla volontà di rispondere in modo efficace ai consumatori e ai fornitori per mantenersi concorrenziali con aspettative tra incremento quali-quantitativo e riduzione dei costi di produzione, e aumento del valore aggiunto del prodotto". Tra chi è restio emergono: mancanza di figure professionali ad hoc in azienda e di risorse economiche, scarso interesse/utilità. Tra i fattori agevolanti: collaborazione tra aziende o Università, centri di ricerca e l'accesso ad agevolazioni finanziarie; il 68% delle imprese intende realizzare progetti in cooperazione e utilizzare anche fondi FEASR (87%). Per quanto riguarda i sistemi informatici: sono usati nella gestione aziendale (per 84% delle imprese), per contabilità e amministrazione (70%), tra chi non ne fa uso, il 61% intende farlo in futuro. L'88% non utilizza Internet nelle attività.

Solo il 42% ha un sito web e il 34% fa e-commerce

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