mercoledì 13 aprile 2016

Vinitaly: Cia, agricoltura sociale vale 200 mln di euro e cresce

Da Scampìa a Capodarco passando per i territori confiscati alla mafia, l'agricoltura può essere volano di riscatto. E può essere accoglienza, in controtendenza all'Austria che pensa a un muro-antiprofughi. Lo dimostrano i progetti di agricoltura sociale - oltre mille le pratiche in attivo in Italia, secondo una stima della Cia (Confederazione Italiana Agricoltura) - presentati a Vinitaly con la partecipazione del viceministro alle Politiche agricole Andrea Olivero.

Un fenomeno in crescita quello dell'agricoltura sociale che, rende noto la Cia, conta oltre 4mila addetti su tutto il territorio nazionale e tocca un valore alla produzione di 200 milioni di euro. "Ci sono etichette di vino tutte diverse - ha detto Ilaria Signoriello, portavoce nazionale Forum agricoltura sociale che rappresenta 450 aziende agricole - perché fatte a mano da persone Down, e sempre più spesso ci sono progetti di coinvolgimento di rifugiati politici, e di ragazzi autistici.


Fino a progetti che, in linea con la legge del "Dopo di noi", danno una risposta abitativa a disabili rimasti orfani". "E' una forma diversa di fare impresa, che pensa anche anche all'altro" ha detto il viceministro Olivero. "La legge sull'agricoltura sociale, da noi fortemente voluta, è stata approvata - ha aggiunto - e ora stiamo lavorando per sostenere un settore che deve avere radici nel sociale ma anche capacità di stare nel mercato".

Nessun commento:

Posta un commento