giovedì 19 maggio 2016

Ciliegie pugliesi, Ferrovia è l'ultima chance

Le ciliegie pugliesi si giocano il quarto tie break. Donato Fanelli, responsabile commerciale della cooperativa Viva Frutta di Rutigliano (Bari), usa una metafora tennistica per fotografare lo stato della cerasicoltura di Puglia, colpita duramente dal maltempo.

“Il primo tie break con le Bigarreau è andato male, così come il secondo con Giorgia, e il terzo con Celeste e Roma: tutti compromessi dal maltempo che si è accanito nella fase di raccolta”, spiega a Foglie Tv Fanelli. Ora è la volta della Ferrovia, “la regina di tutte le ciliegie per numero di piante, l'unica varietà rimasta completamente sana e buona, con la quale potremo dire la nostra vista la situazione non troppo felice negli altri areali di produzione italiani”.

Il responsabile commerciale di Viva Frutta indica in una forbice tra il 50 e il 60% il calo produttivo delle ciliegie pugliesi. “Il prodotto, sul fronte dei prezzi, risponde bene, ma con questi valori alti i consumi non sono molto elevati. Tra l'altro la Gdo non è abituata a pagare questi prezzi: vendere merce a 7 euro il chilo è un miracolo, ma la situazione è pesante, le forniture vengono rese per un nonnulla, basta un'etichetta storta in confezione".


"Il caso della ciliegia è emblematico del distacco che c'è tra i produttori e il mondo della distribuzione – prosegue Fanelli – un nostro cliente aveva programmato per questa settimana un'offerta col prodotto a 2,99 quando lui lo paga 3,30. Promozioni come queste sono organizzate in base a prospetti storici che non hanno riferimenti e non ragionano sulle condizioni reali che ci sono sul campo. Alcune catene non stanno tenendo le ciliegie in assortimento e con le altre drupacee comprano prodotto spagnolo perché quello italiano è più caro e i quantitativi sono ancora modesti. Tra una settimana, e questa è una nostra grande preoccupazione, arriverà la Turchia con le sue ciliegie, quest'anno in anticipo e con prezzi da paura, almeno la metà dei nostri: per i cerasicoltori italiani è la minaccia più grossa, finirà per spezzarci le gambe. E magari dalla prossima settimana quelle catene che sinora non hanno tenuto le ciliegie le inseriranno nei loro reparti ortofrutta. Mi chiedo se i turchi sono iscritti alla rete qualità lavoro...”.

A proposito di Turchia, nella zona di Afyonkarahisar, dove le ciliegie hanno un anticipo di circa due settimane, si sono registrate delle gelate fuori stagione che potrebbero determinare un calo produttivo del 30%.


Viva Frutta si è dotata di un macchinario per la calibratura delle ciliegie di nuovissima generazione, una tecnologia vista in Cile che la cooperativa ha voluto inserire nella sua linea produttiva. “Distingue calibro e colore - commenta Fanelli - e il colore è legato alla consistenza della polpa; possiamo così capire quali prodotti hanno una shelf life maggiore. Questo macchinario ci ha permesso di essere più efficienti, di ridurre la manodopera per la cernita dopo la calibratura. Abbiamo quindi abbattuto i costi e siamo in grado di soddisfare il cliente”.

Nessun commento:

Posta un commento