lunedì 24 ottobre 2016

Filiera agrumi, semaforo verde al piano del Mipaaf

Reazioni positive dalla Sicilia, principale regione agrumetata d'Italia. Le proposte di Federica Argentati, presidente di Distretto Agrumi Sicilia, per una corretta implementazione del piano nell'Isola.
Le reazioni siciliane al tavolo nazionale sulla filiera agrumicola tenutosi ieri 20 ottobre 2016 a Roma, sono positive: l’assessore all’agricoltura Antonello Cracolici esprime soddisfazione per una strategia condivisa sia nel metodo che nei contenuti. Mentre Federica Argentati, presidente di Distretto Agrumi Sicilia convoca per il 15 novembre 2016 un’assemblea di filiera dove intende lanciare un nuovo patto distrettuale per rafforzare il comparto agrumicolo siciliano. E chiede che le misure vengano costruite a misura dei territori alle quali sono rivolte.

L'assessore Cracolici loda in particolare il focus, emerso dal tavolo nazionale, su "innovazione, ricerca, organizzazione produttiva e tutela fitosanitaria".

“Ritengo l'incontro di ieri un primo passo importante. I punti indicati dal ministero possono aiutare la filiera agrumicola italiana a condizione che vengano declinati secondo le esigenze dei territori e delle imprese che, è scontato, devono fare sistema oggi più di ieri" ha detto Federica Argentati.

Sullo specifico siciliano la Argentati pone l'accento sulla condizione di insularità della Sicilia, che potrebbe facilitare l'accesso a fondi Ue aggiuntivi, anche volti a tagliare i costi per uscire dal Tristeza virus: “Per la Sicilia, che è la principale regione agrumetata d'Italia è necessario mettere in pratica tutti i possibili interventi utili alla riduzione dei costi correnti della filiera facendo leva sul riconoscimento da parte dell'Ue della condizione di insularità£.

Sulla comunicazione al consumatore la Argentati inoltre sottolinea: "Per la Sicilia non è pensabile un'azione di comunicazione indirizzata al consumatore finale che riguardi un generico prodotto italiano se non accompagnato dalle produzioni d'eccellenza che la nostra regione esprime in termini di Dop, Igp e Bio”.


“E' apprezzabile – conclude infine Argentati - lo sforzo compiuto al fine di organizzare un programma condiviso tra Stato e regioni con al centro le Op e quindi i produttori e al quale il Distretto certamente collaborerà svolgendo il ruolo per cui è nato: valorizzare gli agrumi siciliani freschi e trasformati al fine di migliorare la commercializzazione e il ritorno economico sul territorio, a partire da quello per i produttori. Per questo auspico anche che l'intervento preveda il sostegno agli accordi di filiera tra produzione e industria, con un monitoraggio costante della tracciabilità dei prodotti e programmi di internazionalizzazione innovativi".

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