lunedì 7 novembre 2016

Agricoltura, scendono i costi di produzione

I dati rilevati dall'Ismea registrano nel terzo trimestre 2016 un nuovo calo dei prezzi dei fattori produttivi nel settore agricolo.
Buone notizie per gli agricoltori sul fronte dei costi di produzione. Infatti, per quanto riguarda il terzo trimestre 2016, l’indice Ismea ha rilevato un ammontare di spese sostenute da parte delle imprese agricole inferiori a quelle sostenute nel 2015. L’indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea, nel mese in esame, si porta a quota 102,8, mostrando sostanziale stabilità sul livello dei costi del 2016 (-0,3% il calo rispetto al mese di agosto), ma risultando in flessione di 2,2 punti percentuali su base annua.

Focalizzando l’attenzione su ogni voce di spesa, la componente che ha determinato il calo dei costi per la produzione agricola è in particolare quella relativa ai prodotti energetici, con un -7,9% rispetto al 2015. Le motivazioni sono perlopiù legate alle quotazioni del petrolio, in leggero ribasso ma comunque strettamente connesso al prezzo degli energetici. Altri segni meno sul fronte dei costi si sono registrati per i prodotti fertilizzanti e fitosanitari (-3,9% e -1,2%), mangimi (-2,8%), oltre a un calo più sostenuto per materiali vari, attrezzi e piccoli apparecchi (-5,4%).

Sono quindi le aziende produttrici di prodotti vegetali a trarre il vantaggio maggiore dal calo dei costi di produzione. Per quanto riguarda il settore zootecnico, il calo ad agosto è stato dello 0,9%, con una flessione tendenziale di due punti percentuali. Se la contrazione ha riguardato tutte le principali produzioni, i dati di dettaglio evidenziano un ribasso particolarmente rilevante nel segmento produttivo delle uova (-10,7% su base annua), imputabile al forte ribasso della voce di costo per l’acquisto degli animali del segmento avicolo (-18,7%).

Considerando anche la fine del terzo trimestre, la variazione acquisito dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l’anno solare 2016 si attesta sul -2,1% per l’indice generale e del -2,8% per le coltivazioni, senza dimenticare il -1,5% per l’indice dei prodotti zootecnici.


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