giovedì 19 gennaio 2017

L'agriturismo, uno strumento strategico per l'agroalimentare. E viceversa

Un'analisi di Coldiretti regionale mostra come i settori della ricezione argicola e delle produzioni tipiche si promuovano reciprocamente, incrementando le vendite dirette in azienda.
L'agritursmo può essere uno strumento strategico per la promozione e la vendita dei prodotti agroalimenatri di qualità, e dall'altra parte l'agroalimentare può essere una leva promozionale per l'agriturismo. Ovviamente se tutto è fatto ponendo al centro la qualità.

I risultati censiti, raccontano il successo della scelta di privilegiare la vera bontà dei prodotti tipici a tavola. Dal 2010 al 2015 – gli ultimi dati disponibili – le aziende agrituristiche che hanno deciso di diversificare la loro attività con la somministrazione di pasti, alimenti e bevande sono cresciute in modo evidente.

Altrettanto strategica è stata la recente emanazione da parte della giunta regionale di linee guida unificate per effettuare i controlli negli agriturismi in esercizio, ai fini di verificare la veridicità delle informazioni fornite al consumatore riguardo i servizi offerti e il rispetto degli obblighi previsti per ingredienti da utilizzare per la preparazione di pasti, assaggi, merende.

Questo sistema, osserva la Coldiretti regionale, crea un modello di accoglienza e di vendita, creato basato sulla fiducia tra produttore e consumatore, apprezzato dai cittadini e che dà sempre maggiori soddisfazioni economiche agli imprenditori agricoli ed agrituristici.

I risultati di un recente studio, ricorda ancora l'associazione di categoria, mostrano che i consumatori incominciano a ridurre gli acquisti presso la grande distribuzione e prediligono gli acquisti in azienda o nei mercati, privilegiando il bio e il km zero, con aumento del 20% delle vendite.



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