martedì 28 febbraio 2017

FOGLIE TV - Arptra: Dialoghi di agricoltura sostenibile a Conversano



Il Comune di Conversano in collaborazione con A.R.P.T.R.A, organizza “Dialoghi di agricoltura sostenibile per le aziende agricole di Conversano”, una serie di incontri tecnici, incentrati sul modello agricolo sostenibile e dedicati alle aziende agricole del territorio.

Stretta ambientale per la zootecnia

Siete titolari di un allevamento avicolo con più di 40mila animali? Oppure siete responsabili di un allevamento di suini con oltre duemila soggetti in produzione, o con oltre 750 scrofe?

Tempo quattro anni e le autorità sanitarie verranno a misurare quanta polvere esce dal vostro allevamento.
O quanto rumore fanno i vostri tacchini con il loro glu-glu o se i grugniti dei vostri maiali sono troppo elevati.

Poi si metterà mano agli strumenti per misurare le emissioni di ammoniaca e si chiederà agli ispettori di verificare se siete o meno valenti allevatori. E se qualcuno di questi parametri non sarà in regola scatteranno sanzioni.

"Decisione di esecuzione"
E' presto per dire quali saranno le conseguenze per gli allevamenti che non rispetteranno questi parametri. Al momento c'è solo la “Decisione di esecuzione” della Commissione europea, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Ue il 21 febbraio, che stabilisce quali siano le migliori tecniche (Bat, da Best available techniques) per l'allevamento intensivo di pollame o suini.

Ora queste linee guida sono a disposizione dei singoli Paesi che avranno quattro anni di tempo per rendere operative le raccomandazioni di Bruxelles in tema di allevamenti e ambiente.

Per stabilire questi parametri la Commissione europea ha chiesto il parere degli Stati membri, delle industrie del settore e delle organizzazioni non governative che si occupano di tutela ambientale.
Si spera che fra questi “esperti” fossero presenti anche rappresentanze degli allevatori, che però non vengono citate nel documento ufficiale.

Allevamenti? Colpevoli!
Perché tanto interesse nei confronti degli allevamenti? A parere dell'Agenzia europea per l'ambiente, l'agricoltura e in particolare gli allevamenti sarebbero responsabili del 94% delle emissioni di ammoniaca.

Gli effetti negativi avrebbero ripercussioni su tutti gli ecosistemi, dall'aria all'acqua di fiumi e laghi, e poi danni alle foreste e persino un aumento delle polveri sottili.
Riesce difficile credere che questo scenario apocalittico risponda al vero, ma queste sono le conclusioni dell'Agenzia per l'ambiente. Conclusioni che hanno guidato la mano del legislatore europeo nello stabilire i parametri che gli allevamenti dovranno rispettare.

I nuovi parametri
Fra i parametri fissati dal documento della Commissione leggiamo, a titolo di esempio, che il totale dell'azoto escreto dalle galline ovaiole deve oscillare fra 0,4 e 0,8 kg/N, che sale a 7,0-13,0 per il suini da ingrasso (avranno tenuto conto che in Italia si allevano anche suini di oltre 150 kg di peso vivo?).

C'è un limite anche per il fosforo, che per le galline ovaiole va da 0,10 a 0,45 kg di anidride fosforica e da 3,5 a 5,4 per i suini all'ingrasso. Al contempo si chiede agli allevamenti di razionalizzare il consumo di acqua, ridurre la produzione di polveri, evitare i rumori e via di questo passo.

Le "raccomandazioni"
Come ottenere questi risultati? La Commissione europea non si è risparmiata e ha coniato una serie di raccomandazioni che vanno dalla formulazione dei mangimi alla manipolazione delle materie prime, sino al management delle deiezioni di allevamento.

Obiettivi che dovranno essere perseguiti adottando un “sistema di gestione ambientale” che veda impegnati, citiamo testualmente, “la direzione compresi i dirigenti di alto grado” e poi “miglioramenti continui della prestazione ambientale dell'installazione”.
Risultati da ottenere con un “controllo efficace dei processi”, con il “coinvolgimento del personale” e infine con la “verifica della conformità alla normativa in materia ambientale”.

E i costi?
L'obiettivo è condivisibile e l'impegno degli allevamenti doveroso. Il rispetto delle regole impone tuttavia nuove e gravose complicazioni per gli allevamenti, che saranno fra l'altro tenuti a tenere registri e note sul monitoraggio e sulla misurazione delle emissioni.
Poi gli stessi allevamenti, se necessario, dovranno intervenire con gli accorgimenti tecnologici e manageriali necessari al rispetto delle regole. L'impatto sui costi di produzione non sarà trascurabile.


Chissà se a Bruxelles ci hanno pensato. E per polli e suini che arrivano dagli altri quattro angoli del Globo, infischiandosene dell'ambiente, che ne sarà? Potranno entrare in Europa senza “pagare pegno”? E i nostri “costosi” suini e polli, potranno ancora competere sui mercati globali? E' lecito dubitarne.

Sicilia, via libera all'export di agrumi verso la Cina

Gli agrumi siciliani potranno essere esportati in Cina grazie al superamento delle barriere fitosanitarie.
Una vittoria per il comparto agrumario dell'isola che è stata comunicata direttamente dall'assessore all'Agricoltura della Regione Siciliana Antonello Cracolici. "Con il via libera all'esportazione degli agrumi siciliani in Cina si aprono nuove opportunità economiche per le nostre aziende. Sono state superate le barriere fitosanitarie per le esportazioni nel mercato cinese, che si aggiunge al quadro delle grandi nazioni non appartenenti all'Ue, come Stati Uniti, Canada e Giappone che hanno aperto i canali di importazione per le nostre produzioni agricole di qualità".

Un ruolo importante per sbloccare la partita dell'export agrumicolo siciliano verso il mercato cinese lo ha svolto proprio la Regione Siciliana. "Grazie al lavoro del Servizio fitosanitario regionale che ha curato il protocollo tecnico con il ministero per le Politiche agricole per il via libera alle procedure di commercializzazione, siamo riusciti a rassicurare le autorità cinesi sull'efficacia dei nostri controlli (cold treatment, trattamento a freddo) nel contrasto allo sviluppo della mosca mediterranea (Ceratitis capitata), un pericoloso insetto da quarantena temuto da molti paesi e largamente diffuso nella nostra area" continua Cracolici.

Il 22 febbraio 2017 è così arrivata la comunicazione ufficiale dal Mipaaf che permetterà alle imprese agrumarie della Sicilia di accedere ad uno dei mercati più importanti al mondo.

"La macchina amministrativa ha fatto la sua parte, adesso spetta alle aziende siciliane organizzare i flussi commerciali" precisa Cracolici. "A breve sarà pubblicato l'avviso pubblico per individuare le ditte interessate che saranno sottoposte ad una scrupolosa verifica per accertarne i requisiti richiesti in termini di controllo di qualità fitosanitaria".

lunedì 27 febbraio 2017

FOGLIE TV - Studio Finagri: a Cerignola incontro con le aziende agricole



Studio Finagri  ha organizzato a Cerignola un incontro informativo con le aziende agricole del territorio. Nella sala consiliare del comune, completamente gremita, si è parlato di temi  quali le migliori colture da impiantare nell'ambito del Psr (piano sviluppo rurale )  e della certificazione di prodotto, sia bio che integrato.

venerdì 24 febbraio 2017

FOGLIE TV - Speciale Arysta a FruitLogistica - In Fiera per presentare l...



Arysta LifeScience aspira ad essere conosciuta e rispettata come una società che stabilisce nuovi standard nella produzione agricola applicando bioscienze in agricoltura.
Arysta LifeScience offre soluzioni moderne, progressive per la produzione agricola sostenibile;  sviluppa e commercializza un portafoglio unico di trattamento delle sementi, dellla protezione delle colture e BioSolutions prodotti ottimizzati sia per specialità e sia per seminativi. Gli investimenti nel programma di ricerca e sviluppo, gli impianti di produzione di livello mondiale, la nostra ampia rete di distribuzione permettono ad Arysta di fornire una vasta gamma di formulazioni innovative per i clienti di quasi tutto il mondo.

Xylella, inizia la lotta alla sputacchina

La Puglia meridionale si prepara ad affrontare un'altra primavera in prontezza operativa per mettere in campo tutte le misure agronomiche di contrasto alla diffusione del vettore della Xylella fastidiosa.
Nella giornata di ieri, 23 febbraio 2017, l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Leonardo Di Gioia e il direttore del dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, con una breve nota inviata alla stampa, hanno ripreso i tratti essenziali della normativa vigente sul contrasto al vettore del batterio: la cicalina sputacchina. Ricordando tutte le misure agronomiche da adottarsi dall'11 marzo fino al 30 aprile. E i controlli sulla loro effettiva effettuazione a partire da maggio e fino al 15 giugno.

"Confidiamo nella collaborazione dei nostri proprietari e conduttori di terreni e di tutti gli enti locali perché sia data attuazione, dopo la prima decade di marzo, alle misure obbligatorie di lotta alla Xylella fastidiosa, nelle aree delimitate, private e pubbliche" affermano Di Gioia e Nardone riferendosi alle aree delimitate come ridefinite dal Decreto dell'Osservatorio fitosanitario n.16/2017.

"Infatti da marzo al 30 aprile sono obbligatori gli interventi di lotta agli stadi giovanili del vettore (cicalina sputacchina) nelle zone infette di contenimento e cuscinetto, come indicato nella delibera della Giunta regionale del 13 dicembre 2016 di ratifica delle 'Misure fitosanitarie per l'eradicazione e il contenimento della diffusione della Xylella fastidiosa'" ricordano ancora i vertici dell'assessorato Agricoltura. "In questo periodo dell'anno il vettore non è ancora infettivo ed è poco mobile".

Il controllo meccanico degli stadi giovanili del vettore è obbligatorio sia nei terreni agricoli sia extra-agricoli, come anche nelle aree urbane attraverso lavorazioni superficiali del terreno o, cosiddetta, trinciatura e successivo interramento della vegetazione spontanea.
Sono previsti i controlli sull'attuazione delle predette misure nei confronti dei proprietari/conduttori, a partire dal primo maggio e per i 45 giorni successivi, ovvero entro il 15 giugno 2017.


Gestione della produttività del ciliegio

Il convegno vuole evidenziare e trasmettere esperienze,tecniche e strategie per ottenere buone produzioni e garantire adeguati redditi ai cerasicoltori.
In questi anni la professionalità e le esigenze dei frutticoltori sono cresciute.
Questa nuova edizione vuole rispondere alle esigenze di chi intende aggiornare le proprie competenze e migliorare la qualità delle produzioni.

Verranno approfonditi gli aspetti agronomi riguardanti forme di allevamento,tecniche di potatura,monitoraggio e controllo nutrizionale della coltura con l ottimizzazione della fertirrigazione il tutto finalizzato ad una maggiore qualità e quantità  del prodotto e ad una minimizzazione dell'impatto ambientale.

Troppe varieta' di uva sul mercato, rendono il mercato piu' difficile

Nelle scorse settimane il mercato dell'uva ha raggiunto un buon livello, nonostante secondo Conrad Rijnhout dell'olandese VerDi Import sia al momento un po' rallentato.
"E' interessante osservare come si sviluppi la commercializzazione. Dal Sudafrica arrivano partite di qualità inferiore. La fornitura dall'India comincia ad aumentare con volumi maggiori rispetto all'anno scorso e anche le prime uve cilene sono in viaggio".

"Non si può parlare di prezzi fissi per le uve sudafricane - ha dichiarato l'importatore. Le Thompson sono offerte a 8 euro, ma raggiungono anche i 13 a seconda della qualità. Nel frattempo in Sudafrica si è conclusa la stagione delle uve senza semi, ma quella delle uve rosse Crimson ha davanti ancora qualche settimana".
Rijnhout non è felice del crescente numero di varietà inviate. "In passato le uve rosse passavano dalla Flame alla Crimson. Oggigiorno ne vengono offerte sei cultivar. Per un buyer di un supermercato è già una sfida riuscirle a distinguere, figuriamoci per il consumatore. Se a disposizione ci sono troppe varietà di uve, secondo me il mercato diventa più difficile".

Per maggiori informazioni:
Tratto da FreshPlaza
Conrad Rijnhout
Verdi Import