lunedì 15 maggio 2017

Ciliegie pugliesi: prezzi al produttore in caduta libera

Andamento di mercato inaccettabile per le ciliegie pugliesi. A segnalarlo è Coldiretti Puglia che sottolinea come i prezzi pagati agli agricoltori siano in caduta libera. "Sono crollati in una settimana fino a 1,5 euro al chilo - denuncia Gianni Cantele, presidente dell'associazione di categoria - mentre la forbice dei prezzi dal campo alla tavola si è allargata in misura sconsiderata. A Roma, in una nota catena di distribuzione commerciale, le ciliegie pugliesi sono vendute a 7,98 euro al chilo, con un ricarico del 532%".

Cantele continua: "La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre la pezzatura, la compattezza e il sapore. Tutto ciò richiede un'accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabile, per cui la mano dell'uomo non può essere sostituita dalle macchine".

"Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano costretti ad abbandonare la coltura cerasicola - aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – per colpa dei prezzi ciclicamente troppo bassi. Per questo nelle prossime 2 settimane apriremo Mercati di Campagna Amica in tutta la regione, dove saranno vendute le ciliegie pugliesi al giusto prezzo sia per i produttori sia per i consumatori".

La graduatoria dei prodotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale vede al primo posto anche le ciliegie, con una superficie di quasi 20.000 ettari, di cui oltre 17.000 nella sola provincia di Bari, la quale copre più dell'85% della superficie investita.

Il commento di un operatore
Come riferito a FreshPlaza: "Al momento in Puglia si sta raccogliendo la Bigarreau; la cascola è un fenomeno normale per questa varietà; è stato solo leggermente favorito dal vento di scirocco che ha soffiato il 10 maggio. Per il resto, le elevate temperature, con altri tassi di umidità del 13 maggio, hanno favorito la maturazione simultanea di molti frutteti. Pertanto i prezzi sono diminuiti drasticamente, anche per via della scarsa qualità dei frutti".
"L'abbondante produzione di quest'anno (a differenza di quanto accadde nel 2016) - continua l'operatore - era prevedibile, in quanto gli alberi hanno registrato il corretto numero di ore di freddo durante l'inverno. Il risveglio vegetativo è stato precoce, anche se la successiva ondata di freddo l'ha rallentato. Il prodotto, comunque, non manca e non mancherà neppure quando comincerà la raccolta della ciliegia Ferrovia. Il problema semmai è che i prezzi attuali non coprono i costi. Si consideri che la Bigarreau, a differenza della Ferrovia, richiede almeno 3-4 passaggi per completare la raccolta, con tutte le relative spese che ne conseguono".
"Il clima caldo di questi giorni, se da una parte favorisce il consumo, dall'altra porta a maturazione grandi volumi: e il prezzo, complice una qualità non eccelsa, flette. In prospettiva, le superfici impiantate a ciliegio in Italia stanno crescendo un po' ovunque: dal Trentino, alla Toscana, dalla Puglia, alla Basilicata alla Sicilia. Bisognerà interrogarsi sulla sostenibilità di un mercato che, stante anche la frammentazione del tessuto produttivo, rischia di saturarsi a breve o di innescare guerre al ribasso sui prezzi. Mi sembrano invece da prendersi con le molle le accuse di speculazione".

Da ultime notizie acquisite, i prezzi di sabato 13 e domenica 14 maggio sono oscillati tra 0,30-0,50 e 0,60 euro/kg e molti commercianti non richiedono il prodotto.


Fonte: Fresh Plaza

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