venerdì 5 maggio 2017

Tutto pronto: Macfrut scende in campo

Le premesse sono buone, ora si attende il riscontro dei fatti. Mancano pochi giorni al Macfrut 2017 (Rimini, 10-12 maggio) e Renzo Piraccini, presidente dell'ente organizzatore Cesena Fiera e vera anima della fiera, vive la vigilia con la giusta tensione.

"E' una sfida - esordisce un entusiasta Piraccini – dato che questa edizione si svolge dopo soli 8 mesi rispetto alla precedente. Abbiamo anticipato la data, in quanto gran parte degli espositori ce lo chiedeva e anche per distanziarci dai nostri partner di Fruit Attraction di Madrid, evento che si svolge a ottobre".
Tutto, sia per la fiera, sia per gli addetti ai lavori, ruota attorno a una maggiore visibilità all'estero. Qual è la situazione?
Gli operatori devono guardare di più verso nuovi mercati, non possono fossilizzarsi sui soliti sbocchi commerciali. Ad esempio, l'Italia esporta oltre il 30 per cento della propria ortofrutta in Germania, però nelle annate in cui c'è una forte pressione commerciale, oppure la produzione è sovrabbondante, i prezzi vanno in crisi e con loro le nostre esportazioni. Per questo è indispensabile cercare nuovi sbocchi. Nei prossimi anni nuovi paesi, in Asia, Sudamerica e Africa, aumenteranno le proprie esigenze. L'abbiamo percepito chiaramente nelle nostre missioni. Centinaia di migliaia di abitanti in grandi città, hanno un reddito medio non molto differente dal nostro, almeno in alcune fasce di popolazione. Questi consumatori chiedono prodotti di qualità in tutte le stagioni e l'attuale costo della logistica, davvero basso, permette di esportare dall'Europa ortofrutta a lunga conservazione in tutto il mondo. Macfrut è la fiera ideale per allacciare nuove relazioni commerciali.

Ma nel concreto, come fiera, cosa avete fatto?
Posso dire con certezza che abbiamo lavorato intensamente, negli ultimi tre anni, proprio per dare alla nostra rassegna uno slancio internazionale. E siamo ancora all'inizio. Solo negli ultimi 6 mesi abbiamo compiuto 10 missioni internazionali. Incontrare gli operatori, i rappresentanti dei governi, le aziende, i grossisti e i commercianti in ogni angolo del mondo rappresenta un grande impegno e un investimento rilevante, ma è l'unico modo per portare addetti ai lavori a una fiera che sia realmente professionale. In ogni missione abbiamo ribadito quale peso abbia l'Italia nel contesto ortofrutticolo europeo e mondiale e, soprattutto quale livello di assoluta eccellenza esprima la nostra fiera, mettendo in campo l'intera filiera di settore. Oltre alle missioni effettuate negli altri continenti, abbiamo contattato centinaia di operatori in Europa, senza trascurare una capillare promozione a livello nazionale.
Le partnership con i Paesi esteri funzionano?
Questo gemellaggio Italia-Cina, tramite Macfrut, può rappresentare una buona opportunità per velocizzare i protocolli di scambio commerciale attorno a cui stanno lavorando le nostre istituzioni. In autunno (22-24 novembre) organizzeremo Mac Fruit Attraction China, a Shanghai. Credetemi, non è così scontato riuscire a organizzare un evento del genere, ma sono occasioni da non lasciarsi sfuggire perché, oltre agli aspetti tecnici e ai rapporti istituzionali, contano molto anche le relazioni personali, gli incontri, le conoscenze. Il tutto è nato come progetto globale ragionato insieme a Madrid e grazie al contatto con Ton Otten, direttore VNU Exhibition Asia. Macfrut ha intrapreso la strada di diventare strumento per le imprese ortofrutticole per ampliare i propri affari a livello globale.

Tornando all'imminente fiera, come favorite l'incontro fra gli espositori e i visitatori specie esteri? Nell'era dei social network, una fiera ha ancora senso?
Gli incontri personali sono, e saranno sempre, alla base di ogni rapporto d'affari. Almeno per una prima conoscenza. In fiera, la nostra piattaforma elettronica di incontro fra buyer ed espositori è una delle più efficaci e utili fra tutte le fiere professionali. La spiego nel dettaglio. Tramite un codice che Cesena Fiera fornisce gratuitamente agli espositori, operatori e buyer possono vedere, in una piattaforma informatica, la reciproca presenza alla fiera e la disponibilità. Le aziende hanno un proprio profilo dettagliato, così il buyer può capire il tipo di offerta e se fa al caso suo. In totale autonomia, concordano un appuntamento durante i giorni della rassegna, presso lo stand dell'espositore. In alternativa, possono incontrarsi nell'area business dove vi è anche la presenza dei responsabili del nostro ufficio estero.

Quali novità vale la pena segnalare?
In primo luogo segnalo il "Macfrut in campo". In un padiglione della fiera di Rimini abbiamo costruito un appezzamento di terreno di 700 metri quadrati. Qui 11 aziende mostreranno gli ultimi ritrovati della tecnica per quanto riguarda l'orticoltura, dalla semina e trapianto alla lavorazione del terreno, dalla sarchiatura al pirodiserbo. Le prove si svolgeranno nei tre giorni (10-12 maggio) dalle 11 alle 13. Vi sarà un grande schermo, ledwall, di 5 metri per 3, due telecamere per le riprese, una in campo e una aerea su dirigibile e una tribuna.
Sul fronte convegni?
Avremo in tutto 14 spazi in cui si svolgeranno oltre 100 eventi, gran parte dei quali organizzati dagli espositori. Impossibile elencare tutte le iniziative che sono elencati sul sito macfrut.com.

Un uomo solo al comando o una squadra coesa?
Una fiera nasce solo dal lavoro di squadra. Siamo davvero entusiasti e soddisfatti e devo ringraziare da un lato tutti coloro che ci stanno sostenendo, dall'altro tutta la squadra di Cesena Fiera perché, dal punto di vista organizzativo, il merito è soprattutto loro per i risultati che stiamo raggiungendo.

Autore: Cristiano Riciputi

Fonte: FreshPlaza

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