lunedì 12 giugno 2017

La cooperazione funziona se il presidente è' competente

La cooperazione, anche nel settore ortofrutticolo, rappresenta una forma di impresa particolare, ancora molto valida, ma a una condizione: che gli amministratori siano persone competenti nel gestire non solo la propria impresa, ma la cooperativa stessa che è una integrazione verticale lungo la filiera.
 Questo uno dei concetti espressi dal professor Angelo Frascarelli, docente all'Università di Perugia, che ha messo per iscritto su L'Informatore Agrario.
"La cooperativa è un'impresa un po' particolare – dice Frascarelli - E' il prolungamento della produzione agricola. Il successo di una coop sta nella gestione da parte dei vertici. Quando il presidente e i componenti del Consiglio sono persone valide, la cooperativa funziona. I problemi sorgono quando le guide sono incapaci o, addirittura, dannose".
Secondo il professore, le strutture migliori sono quelle guidate da un presidente/agricoltore con uno spiccato piglio imprenditoriale, orientato all'innovazione e alle relazioni, in modo da creare "reti", collaborazioni, integrazioni.

"L'approccio del presidente – incalza Frascarelli – deve essere altruista e non opportunista. Le migliori cooperative che ho mai visto sono quelle dove i soci, e il presidente per primo, sono uniti con l'obiettivo di investire per il bene comune. Le peggiori? Quelle in cui il presidente e/o il socio 'succhiano' dalla 'mamma coop' e la svuotano, piano piano".

E ancora: l'identikit del perfetto presidente lo vuole autonomo dai condizionamenti politici, sindacali, gestionali. Un sogno, praticamente. "Ma è innegabile – aggiunge il professore – che molti risultati negativi sono arrivati proprio in quelle coop dove l'ingerenza politica o sindacale è stata predominante. Allo stesso tempo è importante che il presidente sia appoggiato da un Consiglio forte, con consiglieri preparati e capaci di remare tutti nella stessa direzione".


"Una coop non può fare calcoli di breve periodo – conclude Frascarelli – ma avere progetti di respiro decennale. Nei territori presidiati dalle coop in genere c'è stato uno sviluppo notevole non solo per gli agricoltori, ma per tutta la società. Si pensi solo a quanti posti di lavoro offrono certe strutture. Il fallimento si ha quando una coop viene fondata e gestita a mero scopo individualistico".

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