martedì 4 luglio 2017

FOGLIE TV - La Cipolla Rossa di Acquaviva arriva su rete 4 a "Pollice Ve...



La tipicità di un prodotto nel territorio viene infatti determinata dalle condizioni climatiche e territoriali del luogo in cui lo stesso nasce e viene prodotto, influenzandone la qualità, il gusto e le proprietà organolettiche, oltre ai metodi di produzione e conservazione, che devono essere praticati in maniera omogenea e secondo regole tradizionali.
Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, cittadina in provincia di Bari situata nell’entroterra pugliese a circa 300 metri di altitudine, particolarmente vocata all’agricoltura, che sorge in un contesto naturale d’eccezione.
Il suo nome deriva, infatti, da una falda acquifera che scorre nel sottosuolo dove sorge la città, rendendo i terreni di questo angolo di Puglia ben drenati ed aerati, profondi, ricchi in potassio che rendono uniche appunto le cipolle rosse di Acquaviva, della cui coltivazione e successiva vendita fuori regione se ne ha notizia fin dall’ottocento.
Famosa per la sua dolcezza ed il gusto piacevole, la cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, la cui coltivazione è limitata al territorio del Comune, è riconoscibile per la tipica forma appiattita e per la sua colorazione violacea, essa si presenta come un grosso disco dello spessore di 6-7 centimetri con un peso di circa 500 grammi.
Il suo colore può andare dal rosso carminio al violaceo schiarendosi verso l’interno, sino a divenire completamente bianca.
La cipolla rossa, è seminata in settembre e raccolta dai primi giorni di luglio sino ad agosto.
La coltivazione, che avviene nel rispetto della tradizione antica ed in modo del tutto naturale, rimane in gran parte manuale con ridottissimi interventi di tipo chimico, le sarchiature e le operazioni di diserbo manuale dei filari devono essere frequenti e questo si riflette anche sul costo del prodotto finale.

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