giovedì 7 settembre 2017

Dal 7 al 9 settembre il terzo meeting internazionale Onaoo per educare e promuovere l'assaggio olio d'oliva

"Insegnare l'arte dell'assaggio dell'olio d'oliva affinché ogni individuo sappia utilizzare al meglio le proprie capacità di valutazione organolettica del prodotto e diventi così lui stesso il primo valutatore della qualità di un olio da olive" dalle parole di Lucio Carli, Presidente Onaoo la mission dell'associazione.

Il convegno a Roma dal 7 al 9 settembre presso la Sala Congressi di Eataly è un momento in cui teoria e pratica, tramite assaggi guidati, si intrecciano relativamente a temi specifici sul settore oleario. Numerosi i Paesi partecipanti all'evento oltre all'Italia: il Belgio, la Francia, la Lituania, la Danimarca, la Norvegia, la Svizzera, la Turchia, l'Olanda e Taiwan. L'estero è, infatti un importante polo per la sempre più crescente curiosità che si sta sviluppando intorno all'olio d'oliva.

L'Onaoo, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio d'Oliva, è la più antica scuola d'assaggio di oli d'oliva al mondo. Nasce ad Imperia nel 1983 con l'impegno di promuovere, diffondere e valorizzare l'arte dell'assaggio, sia da un punto di vista tecnico che operativo, uno dei più grandi patrimoni del nostro territorio.

La campagna olivicola 2018 segnerà la risalita per l'Italia, attestandosi a livelli migliori rispetto alle 2017. Con la Spagna in leggero calo, e la Tunisia al top del suo potenziale. Sono le previsioni del mercato oleario elaborate, su dati Ismea, dall'Onaoo. l'Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva alla vigilia della tre giorni del terzo meeting internazionale promosso dalla Scuola di Assaggio, la più antica al mondo, a Roma dal 7 a sabato 9.

Il 2017, ricordano gli Assaggiatori Onaoo, è stato un anno di campagna che si definisce tecnicamente "di scarica" così come, in realtà, lo è stata in generale per l'intera area mediterranea. Per il 2018, continua l'analisi Onaoo, si prevede una riduzione della produzione in Spagna, con circa 100 mila tonnellate in meno, a causa delle temperature molto elevate e della siccità. Opposto il quadro per l'Italia: 80mila tonnellate in più d'olive raccolte lungo la penisola con la Puglia in testa, (rappresenta il 40/50% della produzione totale del paese). Andranno meglio anche la Sicilia e la Calabria, con risultati discreti. Nell'area centrale: Toscana, Marche, Umbria e Lazio troveremo meno volumi, per siccità e calore. La qualità, a detta della scuola di assaggio, sarà interessante nel 2018 per Puglia, Calabria e Sicilia. Nelle zone più colpite dalla siccità la produzione di olio oltre che avere una riduzione in termini numerici, presenterà anche difetti organolettici tipici come legno e secco. Saranno comunque oli poco fragranti.

In Italia si contano 5000 mila frantoi attivi, per lo più in Puglia, Calabria e Sicilia, regioni per le quali si prevede un aumento dei volumi che andranno a fare la differenza in positivo sulla previsione totale italiana da 200 mila tonnellate del 2017 a 280 mila del 2018.


Dato interessante infine quello della Tunisia per la quale si prevede il triplo dell'olio avuto nel 2017. Dalla sua parte il favore di piogge arrivate al momento giusto insieme a generali condizioni favorevoli. Sarà l'area più felice, con risultati relativi che raggiungono i massimi livelli previsti, nella campagna olearia 2018.

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