martedì 31 ottobre 2017

Fondi UE per la promozione

Debacle per l’agroalimentare italiano, ortofrutta in testa, nell’assegnazione dei fondi europei 2018-2020 per la promozione dei prodotti agroalimentari. Solo tre programmi italiani su 52 assegnati hanno ottenuto un co-finanziamento comunitario di 3 milioni complessivi, riguardanti la promozione e informazione sul mercati interno e sui Paesi terzi approvati nell’ambito del regolamento Ue 1144/2014. Ad ottenerlo sono stati il Distretto agroalimentare di qualità della Valtellina, il Consorzio di tutela del formaggio Piave Dop, e il Mocazc, il progetto proposto da Mortadella Bio. Tutt’altro risultato hanno ottenuto invece Francia e Spagna che si sono assicurati circa la metà dei 115 milioni in palio. A sottolinearlo è stato in particolare un articolo del Sole24Ore che mette in lucela disparità di trattamento riservato ai Paesi comunitari.

Di progetti italiani relativi all’ortofrutta quindi nemmeno l’ombra. Il primo tra gli esclusi è il Consorzio Mela Alto Adige, a cui si aggiungono, tra gli altri l’Aop Gruppo Viva, il Consorzio del Pomodoro San Marzano e Carota di Ispica. La Chafea, Consumers, health, agriculture and food executive agency, l’agenzia incaricata di selezionare i programmi di promozione, ha privilegiato i cugini spagnoli e francesi che so sono assicurati nel 26 programmi e relativi finanziamenti da spendere anche nell’esportazione.
“Sono fortemente dispiaciuto per questa bocciatura dei progetti presentati all’UE per la promozione dell’agroalimentare italiano. Nonostante l’ortofrutta sia uno dei punti di forza del nostro Paese ed un lodevole competitor rispetto agli altri membri dell’Unione, non siamo riusciti ad ottenere un finanziamento adeguato alle nostre potenzialità, ai nostri prodotti ed alle nostre realtà imprenditoriali e commerciali”.

A dichiararlo è Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati in merito all’assegnazione dei fondi per la promozione del settore agroalimentare da parte della Commissione Europea e la conseguente bocciatura dell’Italia che ha ottenuto solo 3 milioni per 3 progetti presentati su 52.

“Ovviamente la nostra quasi totale assenza rispetto alla Francia o alla Spagna – prosegue Di Pisa – non è da imputare alle istituzioni europee, ma a noi stessi, che non siamo stati in grado di valorizzare il comparto. Il fatto che nei programmi del 2018 non ci sarà promozione ed informazione per l’ortofrutta italiana è un vero e proprio fallimento che esprime in modo chiaro l’importanza di intervenire per il settore”.

“Ritengo sia importante chiedere spiegazioni per essere in grado di correggere le nostre mancanze e poter ripresentare con la prossima occasione nuovi progetti migliorati, ma allo stesso tempo dobbiamo assolutamente lavorare all’interno del nostro territorio ed iniziare a costruire realmente un sistema coeso e forte”, sostiene il numero uno di Fedagro. “Molte volte si è parlato della necessità, ormai palese, di valorizzare tutta la filiera e di far fronte comune di fronte alle criticità, ma non si è ancora realizzata. A mio parere è fondamentale che tutti s’impegnino per questo obiettivo, tutti devono fare la propria parte, ma sono soprattutto le istituzioni che devono fare un passo verso l’ortofrutta e manifestare la loro presenza accanto agli attori del comparto. Una volta per tutte chi ha responsabilità di governare deve utilizzare l’ortofrutta e l’agricoltura non per fare politica ma deve iniziare a pensare ad una vera e propria politica di sistema che racchiuda tutta la filiera.

Spero quindi che la strategia nazionale dell’ortofrutta sia concretizzata quanto prima e che tale piano possa finalmente porre le basi per un percorso condiviso da tutti che abbia come unico obiettivo la promozione dei nostri prodotti ortofrutticoli.”

Fonte: Corriere Ortofrutticolo


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