mercoledì 20 dicembre 2017

Viticoltura 4.0: sette enti di ricerca uniti per migliorare le tecniche di coltivazione della vite

Rinnovare la piattaforma varietale e migliorare le tecniche di coltivazione della vite, con l’obiettivo primario di incrementare la sostenibilità della viticoltura dal punto di vista ambientale, economico e sociale. È con queste finalità che sette Università e Centri di ricerca hanno sottoscritto un protocollo per lo sviluppo di un progetto denominato “Viticoltura 4.0”.



All’iniziativa partecipano le Università di Padova, Verona e Udine, la Libera Università di Bolzano, l’Istituto di genomica applicata di Udine, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Verona) e il CRA-VIT, il Centro di ricerca per la viticoltura di Conegliano (Treviso).



Il protocollo è stato firmato lo scorso 18 dicembre, nell’ambito di Expo Rive 2017, Salone internazionale dedicato alla viticoltura e all’enologia, ed è preliminare a una raccolta di fondi che vedrà stakehoder pubblici e privati impegnati nel finanziamento di un piano di lavoro di durata almeno quinquennale.



Le istituzioni coinvolte rappresentano eccellenze a livello nazionale e internazionale, che alla ricerca in viticoltura hanno già fornito significativi contributi, tradotti in applicazioni con un notevole impatto sul settore vitivinicolo. Dieci anni dopo l’importante risultato ottenuto dalla ricerca italiana con il sequenziamento del genoma della vite, che ha visto protagonisti i 7 enti, questo accordo rappresenta una nuova sfida su cui costruire il futuro della viticoltura.



Lavorare congiuntamente sui temi di ricerca previsti dal protocollo, infatti, consentirà di mettere a fattor comune risorse intellettuali e strumentali, accelerando il processo di trasferimento dei risultati dai laboratori ai vigneti, con benefici per i viticoltori, i consumatori e l’ambiente.



(© Osservatorio AGR)



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