mercoledì 21 marzo 2018

La Rogna dell’Olivo? Una patologia da prevenire con la potatura.


Passeggiando negli oliveti  vi potreste imbattere in piante con escrescenze di tessuto vegetale non gradite su rami e fusti.  Queste sono i sintomi della Rogna dell’Olivo, una patologia tipica dell’olivo e causata da un batterio (Pseudomonas savastanoi). La non possibilità, per fortuna!, di utilizzo di antibiotici in agricoltura induce pertanto ad una lotta basata prettamente sulla prevenzione.
ATTENZIONE E PREVENZIONE: due concetti che non devono esser mai dimenticati quando si parla di batteriosi e quindi di Rogna dell’Olivo. Ancor più presenti e chiari lo devono esser quest’anno con gli agenti atmosferici che stanno mettendo a dura prova i nostri oliveti e la bravura dei nostri olivicoltori, che in annate più favorevoli erano soliti in questo periodo dell’anno portare a termine le operazioni di potatura.
Il batterio, Pseudomonas savastanoi, penetra all’interno della pianta mediante delle aperture o meglio delle ferite, le quali possono avere causa naturale (agenti atmosferici: neve, forte vento, piogge violenti) e antropica (potatura, raccolta con abbacchiatore ecc.)
L’operazione colturale della potatura deve esser, quindi, guidata dalla prevenzione infatti la stessa è sì fondamentale per mantenere la pianta in ottimo stato di salute e consentire una produzione elevata e costante ma può esser un fattore predisponente lo sviluppo della malattia in questione. Analizzando la pratica colturale si evince che la stessa viene effettua solitamente nel periodo compreso tra Febbraio e Aprile, un periodo caratterizzato da forti precipitazioni e temperature non costanti e molto altalenanti. Dalla patologia ci viene il concetto che l’acqua è uno dei vettori utilizzato dai patogeni per penetrare all’interno dei tessuti vegetali, quindi la presenza di una ferita associata a condizioni atmosferiche favorevoli permette l’ingresso nella pianta al batterio. Gli eventi di forte gelo che hanno colpito i nostri oliveti in queste settimane hanno determinato la formazione di “cretti da gelo” specialmente nei rami giovani e nelle piccole piante, ossia ferite indotte dall’abbassamento di temperatura favorevoli all’ingresso di Pseudomonas savastanoi.
Prevenzione nella potatura vuole dire: scegliere il momento più idoneo all’esecuzione della pratica colturale ed eseguire correttamente i tagli.  
La scelta del momento opportuno dev’esser ponderata in relazione alle condizioni meteorologiche, in quanto le precipitazioni sono un fattore positivo per la proliferazione del batterio. Ulteriore considerazione da fare è nelle temperature che si realizzano nel periodo di consueto svolgimento della potatura, infatti lo spostamento dell’operazione verso la primavera inoltrata (Aprile-Maggio) determina la concretizzazione di condizioni ambientali ottimali allo sviluppo e proliferazione della patologia. Da qui deriva il consiglio di eseguire le operazioni di potatura in epoca di post-raccolta, dove le condizioni ambientali che si realizzano in autunno sono meno favorevoli al batterio.
L’esecuzione corretta dei tagli impone un fase preliminare: controllo ed individuazione delle piante “infette” nell’oliveto. Questo consente di effettuare la potatura con una maggiore tranquillità, infatti così facendo si evitare di esser con i nostri organi di taglio portatori della patologia da una pianta “infetta” ad una “sana”. E ancora in una pianta “infetta” operare sempre con un criterio prudenziale, quindi lavorare sulle branche, rami o parti di essi sintomatici solo dopo aver operato i tagli sul tessuto asintomatico.  Successivamente alla fase di controllo, un adeguato svolgimento del taglio impone di rimuovere tutte le parti legnose sintomatiche e zone legnose con ferite, sterilizzando gli organi di taglio tra un’incisione e l’altra. Questo dev’esser svolto evitando sfibrature della corteccia nel punto di distacco poiché tale ferita verrà rimarginata con tempi molto più lunghi di un normale taglio e nel frattempo può assolvere al ruolo di via di ingresso nella pianta. Al fine di evitare questo inconveniente è importante effettuare il taglio mediante l’esecuzione di due incisioni, una nella parte apicale e l’altro nell’area sottostante del ramo e distanti qualche centimetro.
Ulteriori indicazioni riguardano l’applicazione di mastici cicatrizzanti a seguito di tagli dimensionalmente importanti, specialmente durante l’esecuzione di potature cosidette “di riforma” dove il diametro della branca o del ramo oggetto del taglio assume caratteristiche dimensionali sicuramente maggiori rispetto a quanto avviene durante una normale potatura “di produzione”. Infine l’irrorazione di un formulato commerciale con un sale di rame come principio attivo garantisce una protezione alle nostre piante appena potate.
Attenzione e prevenzione: un rimedio alla Rogna dell’Olivo!   

Nessun commento:

Posta un commento