giovedì 22 marzo 2018

L'Italia degli estremi: cresce il biologico, ma anche il consumo di suolo


Presentato alla Camera l’Annuario dei dati ambientali Ispra
Lo stato generale di salute della terra continua a essere preoccupante. Se da un lato la qualità dell’aria in Italia sembra essere migliorata, dall'altro la concentrazione di CO2 a livello globale ha raggiunto valori allarmanti, registrando un aumento solo nel nosro paese di 1,35 °C. Tuttavia verranno rispettati gli obiettivi di mitigazione previsti al 2020 dalle direttive europee, nonostante l'Italia sia attraversata da condizioni climatiche sempre più estreme, caratterizzate da siccità alternata a precipitazioni di forte intensità. In peggioramento anche l’inquinamento delle acque superficiali nazionali a causa della presenza di pesticidi. Aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti, ma anche la produzione procapite (+2%). Oltre 300.000 ettari, nel 2016, sono stati convertiti ad agricoltura biologica: un’estensione pari quasi a quella della Regione Valle d’Aosta. Cresce il numero di operatori del settore (+20,3%) che sceglie questa tipologia di agricoltura, che tende a valorizzare e conservare i sistemi biologici produttivi, senza il ricorso a sostanze chimiche di sintesi. Per contro, il consumo di suolo In Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni. Circa 23.000 km2 del territorio nazionale sono ormai persi irrimediabilmente e, con loro, i rispettivi servizi ecosistemici. Solo in 6 mesi, tra il 2015 e il 2016, sono stati consumati 5000 ettari di territorio, equivalenti a 5700 campi di calcio. Questa l’immagine che emerge dagli indicatori forniti dall’Annuario dei dati ambientali dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale a un anno dalla costituzione del Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente (SNPA), presentato alla Camera. Tra le tematiche affrontate, oltre ad agricoltura inquinamento atmosferico, clima, qualità delle acque e rifiuti, nel report si parla di energia, trasporti, turismo, agenti fisici e chimici, biodiversità, industria e pericolosità geologiche.

Fonte: Cia Agricoltori Italiani

Nessun commento:

Posta un commento